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La versione originale delle fiabe Disney

La classica visione "disneyana" e quasi stereotipata delle fiabe riadattate in cartoni animati, ci discosta da quella che è la versione originale della storia

MILANO – Solo qualche giorno fa a Tempo di Libri la scrittrice Barbara Fiorio ha catturato la nostra attenzione discutendo con il pubblico il tema delle favole antiche. Non a caso nel suo libro Qualcosa di vero, recuperando il patrimonio fiabesco tradizionale, la scrittrice ha evidenziato come le favole classiche possono sconfiggere le paure moderne. Si, perchè la classica visione “disneyana” e quasi stereotipata delle fiabe riadattate in cartoni animati, ci discosta da quella che è la versione originale della storia. Eppure come racconta la Fiorio c’è chi, come lei, è cresciuta con i racconti diretti e a tratti macabri delle fiabe. Ma come reagirebbero oggi i bambini se sapessero che alle sorellastre di Cenerentola due colombe bianche strapparono loro gli occhi? Non entrando nel merito di quale versione della storia sarebbe più giusto raccontare ai bambini, con l’aiuto dell’Huffington Post vogliamo far luce sulle versioni originali di alcune fiabe.

Cenerentola

Quello che probabilmente non tutti sanno è che nella versione dei fratelli Grimm, una delle sorellastre si taglia le dita del piede e l’altra il tallone, così da poter indossare la scarpetta di cristallo. Il principe viene avvertito dalle colombe che c’è del sangue sulla calzatura, così capisce che la vera proprietaria della scarpetta è Cenerentola. Una volta resesi conto che è il caso di guadagnarsi il favore della sorellastra, le perfide fanciulle vanno al matrimonio regale dove due colombe bianche strapperanno loro gli occhi. Secondo altre versiomi, Cenerentola non avrebbe nessuna fatina bonaria dalla sua parte. Alla morte della madre pianta un albero sulla tomba di lei, dove va a pregare ogni giorno, ed è lì che trova l’abito per il ballo. Anche la perdita della scarpetta non arebbe dovuta solo alla fretta: il principe cerca infatti di afferrare la ragazza sulle scale, con intenzioni tutt’altro che nobili, ma lei se la cava perdendo solo la calzatura.

La sirenetta

Il racconto di Hans Christian Andersen viene snaturato parecchio da Disney. La Sirenetta vede da lontano il principe sulla sua nave, lo salva dal naufragio e se ne innamora anche se lui non sa di chi si tratti. Lei fa visita alla Strega del mare, che in cambio della sua lingua le fa avere un paio di gambe. L’accordo prevede che Ariel resterà umana solo se riceverà un bacio di vero amore,così  il principe si innamorerà e la sposerà. Ma in caso di fallimento mentre nel cartone la pena consiste nel far tornare Ariel ad essere una sirena, nella fiaba ha a che fare con la morte.

La Bella e la Bestia

La versione originale della Bella e la Bestia, si avvale di alcuni dettagli che invece la Disney ha tralasciato. Nella versione del racconto di Gabrielle-Suzanne Barbot de Villeneuve, Bella ha due sorelle cattive. Un giorno, la Bella chiede e ottiene dalla Bestia di poter tornare da suo padre per una settimana. Ma le perfide sorelle riescono a fare in modo che la ragazza ritardi la partenza e la Bestia morirà così di dolore

La bella addormentata

Nella fiaba di Basile, la cui origine può essere ricondotta al Perceforest, romanzo anonimo del XIV secolo, non è un principe a svegliare la principessa addormentata nel castello bensì un re; il risveglio, inoltre, non avviene per mezzo di un bacio ma di una violenza carnale ai danni della ragazza addormentata. Il re, inoltre, nella versione di Basile è sposato con un’altra donna e quando lei lo scoprirà, cerca di far uccidere e cucinare  i gemelli nati da quella violenza,  cercando anche di bruciare la principessa sul rogo

Biancaneve

Nella versione di Fratelli Grimm, la matrigna cattiva chiede a un cacciatore di portare Biancaneve nella foresta per poi ucciderla. Nella versione originale, la matrigna chiede anche che le vengano portati anche i polmoni e il fegato di Biancaneve. Il cacciatore, però, non potendo uccidere Biancaneve, riporta i polmoni e il fegato di un cinghiale facendoli mangiare alla regina. Nel libro, la regina prova ad uccidere per ben due volte Biancaneve senza successo. Come nel film, la matrigna tenterà di ucciderla dandole una mela. La fiaba avrà il lieto fine con l’arrivo del principe e la regina cattiva,  invitata al matrimonio, come punizione è costretta a indossare scarpe di ferro roventi e a ballare finché non cade morta.

 

 

 

 

 

 

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