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La vera democrazia non la fa il web ma la cultura

La lettura, i libri, l’apprendimento, l’esperienza professionale e lavorativa sono i requisiti essenziali di una sana democrazia

La democrazia non la fa il web, la televisione o i media, ma la cultura. Acculturarsi, leggere, ascoltare e imparare sono gli strumenti indispensabili per la nascita di una vera democrazia. Internet, così come gli altri media, sono solo uno strumento. A fare la differenza è la capacità dei cittadini di saper decifrare i veri messaggi utili al Paese, la capacità critica costruttiva degli elettori di rendere concreta la democrazia.

Non bisogna convincersi che sia il “mezzo” a creare le basi della democrazia. E’, invece, la capacità degli elettori di saper votare persone giuste e competenti a sancire lo spirito democratico. Chi viene votato ed eletto ha il dovere di tutelare gli interessi dei cittadini. Essere Deputato e/o Senatore non è soltanto motivo di prestigio; è soprattutto senso di responsabilità, capacità di saper capire e gestire in modo concreto e con coscienza l’interesse pubblico di una Nazione.

Da premiare le forze politiche che fanno scegliere ai loro elettori chi merita di andare al voto

Certo sistemi aperti che garantiscono all’elettorato la partecipazione diretta vanno premiati e stimolati. Il coinvolgimento diretto dei cittadini nelle scelte della politica di una Nazione fa bene all’intero sistema. Per anni la stanza dei bottoni è stata di gestione esclusiva delle élite, che tra l’altro avevano la possibilità di controllo quasi totale dei media.

La rivoluzione avvenuta negli ultimi anni grazie ad alcune forze politiche che hanno puntato sul web e sui social per selezionare i politici che meritavano di andare a governare attraverso il dichiarato voto popolare non può che essere vista con positività. Il dibattitto sul grado di coinvolgimento di un sistema che, seppur aperto, può essere sottoposto ad un controllo, in questo momento non ci riguarda. A nostro avviso va considerato, malgrado i mille limiti (se ci sono), come un esempio per ogni forza politica che vuole andare a governare.

Esperienza e competenza: requisiti per la politica democratica

Il politico ideale deve avere esperienza e competenza. L’apprendimento, l’ascolto, la voglia di imparare, il sacrificio, la tolleranza, sono requisiti essenziali per il politico di uno Stato democratico. Non basta il titolo di studio o la famiglia economicamente e politicamente potente. La democrazia ha bisogno di politici in grado di saper amministrare con saggezza e competenza il Pubblico.

La vera democrazia, qualsiasi sia il modello di attivazione di coinvolgimento dell’elettorato attivo e passivo, non può concepire industrie che inquinano il mare e l’ambiente, complessi e poli industriali fantasma, autostrade incompiute, ponti che crollano alla prima pioggia, immondizia come arredo urbano, rifiuti tossici nascosti in cave o nei terreni coltivati. Non è alla base della democrazia il degrado del territorio e del patrimonio artistico, soprattutto in un Paese che dovrebbe puntare su queste peculiarità per rilanciare la propria economia.

La vera democrazia al servizio dei cittadini

La democrazia per definirsi tale deve avere come punto di riferimento primario i cittadini: la salute, la qualità della vita, il benessere economico. Lo spirito guida deve essere composto da legalità e senso civico.  Il lavoro sostenibile e sano sono alla base della vera democrazia. Così come la tutela dei soggetti deboli e della diversità. Non può esserci violenza verbale o fisica in democrazia. Non possono esistere i muri o le recinsioni. Ma neppure i quartieri ghetto e di confine.

La cura del territorio, del patrimonio artistico, la bellezza estetica delle città, la tutela del verde, la qualità dell’aria sono le basi della vera democrazia. Gli interessi deviati di parte, le mafie, la corruzione, il peculato, l’abusivismo, la contraffazione, la barbarie, l’estremismo, l’ingiuria, il bullismo, la prevaricazione non possono far parte di un sistema democratico.

Gli antidoti al degrado democratico nei libri, nella lettura e nell’esperienza

Gli antidoti al degrado democratico si possono trovare nei libri, nella lettura e nell’esperienza. Ma, facciamo attenzione. Inficia il pensiero democratico anche la lettura esclusivamente di parte. La cosa che è maggiormente pericolosa è scegliere a priori chi non merita di essere ascoltato, letto o seguito. Questo atteggiamento è più pericoloso dell’ignoranza.

Il saper leggere con la massima apertura e spirito critico garantisce la predisposizione democratica. La capacità di saper apprendere ed ascoltare il pensiero di chi la pensa in modo diverso, per capire quale può essere un altro punto di vista che aiuta la democrazia.

Per concludere, facendo omaggio alla  sintesi, un Paese per definirsi veramente democratico deve avere ricchezza culturale di chi fa politica attiva, ma, anche, dell’elettorato che sceglie chi deve governare.

 

Saro Trovato

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