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In Italia si pubblicano più libri ma mancano i lettori

In Italia si pubblicano più libri e i prezzi sono diminuiti, secondo i dati Istat più recenti. Tuttavia, il numero di lettori è rimasto invariato

MILANO – Sono usciti i dati Istat più recenti sullo stato della lettura e del mercato del libro in Italia. Si pubblicano più libri, ma il numero di lettori ed editori è rimasto invariato e geograficamente sbilanciato verso il Nord Italia.

Più libri in Italia

Nel 2017 si rileva un netto segnale di ripresa della produzione editoriale: rispetto all’anno precedente i titoli pubblicati aumentano del 9,3% e le copie stampate del 14,5%.

La ripresa, tuttavia, sembra aver interessato esclusivamente i grandi marchi (+12,6 per i titoli e +19,2% per le tirature) mentre per i piccoli e ancor più per i medi editori si sono riscontrate flessioni. I “grandi” editori, con oltre 50 opere all’anno, rappresentano il 15,1% degli operatori attivi nel settore. Pubblicano più dell’80% dei titoli sul mercato e circa il 90% delle copie stampate. Oltre la metà degli editori attivi ha sede nel Nord del Paese; la città di Milano da sola ospita più di un quarto dei grandi marchi.

L’editoria per ragazzi è in forte crescita rispetto al 2016: +29,2% le opere e +31,2% le tirature, ma è l’editoria educativo-scolastica a incrementare di più la produzione, raddoppiando sia i titoli sia il numero di copie stampate.

Sempre più digitali

Le librerie indipendenti e gli store online sono considerati dagli editori i canali di distribuzione su cui puntare per espandere domanda e pubblico dei lettori. Continua a crescere il mercato digitale: circa 27 mila titoli (oltre il 38% dei libri pubblicati nel 2017) sono disponibili anche in formato e-book; la quota supera il 70% per i libri scolastici.

Perché in Italia si legge poco?

Nell’opinione degli editori, i principali fattori che determinano la modesta propensione alla lettura nel nostro Paese sono il basso livello culturale della popolazione (42,6% delle risposte) e la mancanza di efficaci politiche scolastiche di educazione alla lettura (38,4%). Nel 2017, sono il 41,0% le persone di 6 anni e più che hanno letto almeno un libro per motivi non professionali (circa 23 milioni e mezzo). Il dato è rimasto sostanzialmente invariato rispetto all’anno precedente.

I lettori forti? Donne e ragazzi

La popolazione femminile mostra una maggiore inclinazione alla lettura già a partire dai 6 anni: complessivamente il 47,1% delle donne, contro il 34,5% dei uomini, ha letto almeno un libro nel corso dell’anno.

La quota più alta di lettori si riscontra tra i ragazzi di 11-14 anni. Il 12,7% è un lettore “forte”, ossia legge almeno un libro al mese. Tra i lettori «forti» anche le persone da 55 anni in su, che mostrano le percentuali maggiori: 16,5% tra i 55 e i 64 anni e 17,4% tra gli over65. Persistono ampi divari territoriali: legge meno di una persona su tre nelle regioni del Sud (28,3%), quasi una su due in quelle del Nord-est (49,0%).

L’abitudine alla lettura si acquisisce in famiglia. Tra i ragazzi di 11-14 anni legge l’80% di chi ha madre e padre lettori e solo il 39,8% di coloro che hanno entrambi i genitori non lettori. La lettura e il download di libri online e e-book sono attività diffuse soprattutto tra i giovani; in particolare, si dichiarano fruitori di questo tipo di prodotti e servizi più di un ragazzo su 5 tra 15 e 24 anni.

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