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Il meglio dell’arte del 2016 secondo il New York Times

Il meglio dell'arte del 2016 secondo la classifica, stilata da Holland Cotter e Roberta Smith, del New York Times

MILANO – Sono stati molti gli avvenimenti che hanno caratterizzato la stagione artistica del 2016. In questo articolo riportiamo alcuni degli avvenimenti che, secondo le “classifiche” stilate dai critici d’arte Holland Cotter e Roberta Smith per il New York Times, hanno maggiormente segnato il mondo dell’arte e della cultura nell’anno che sta per volgere al temine.

HOLLAND COTTER – Holland Cotter nello stilare la sua classifica sottolinea come, sebbene la maggior parte degli eventi artistici del 2016 abbiano preceduto le elezioni, non si può fare a meno di giudicarli alla luce di questo importante avvenimento.  Tra gli eventi artistici che hanno maggiormente colpito il critico d’arte americano ci sono:

  • L’inaugurazione del “National Museum of African American History and Culture”. Costruito sulla National Mall, a breve distanza dalla Casa Bianca, la sua apertura (avvenuta il 24 Settembre scorso) ha rappresentato l’evento culturale dell’anno perché avvenuta nel momento in cui stava nascendo un nuovo movimento dei diritti civili.
  • Il ritrovamento di un Corano trascritto a mano, in mostra alla Arthur M. Sackler Gallery di Washington D.C. Presenti in mostra molti altri libri, la maggior parte dei quali in prestito da Instanbul. Tutti i libri, di grande rarità e bellezza, sono il prodotto di una religione attualmente minacciata negli Stati Uniti.
  • Le retrospettive dedicate a due grandi artisti contemporanei: Kerry James Marshall (in scena al Met Breuer di New York dal 29 Gennaio) e Mierle Laderman (in esposizione al Queens Museum fino al 19 Febbraio).

ROBERTA SMITH – Per Roberta Smith l’arte è una fonte essenziale di conforto, saggezza e speranza. Per la critica d’arte la stagione che sta per volgere al termine ha  dimostrato, attraverso esposizioni da lei definite “meno bianche, meno maschiliste e meno rigide dal punto di vista storico”, quanto l’arte (presente e passata) possa essere varia. Nella sua personale classifica, tra gli altri, cita:

  • Le esposizioni di artisti come Francis Picabia, Edgard Degas, Bruce Conner e Kai Althoff , nelle sale del MoMa di New York che, anche quest’anno, si dimostra custode mondiale del Modernismo.
  • La retrospettiva che il Guggenheim ha dedicato al costruttivista ungherese László Moholy-Nagy e le mostre monografiche che il New Museum ha dedicato alla pittrice Nicole Eisenman e alla maga del mondo digital Pipilotti Rist.
  • Sulla West Coast, il Los Angeles Country Museum of Art ha presentato l’eccezionale esibizione “O Project” di Catherine Opie’s, un’anatomia delle pratiche sessuali che, quasi sempre, sono nascoste. Le fotografie ritraggono scenari sadomaso derivano dalla sua partecipazione alla San Francisco’s Bondage Community
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