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Giornata della Memoria, 7 libri per raccontare la Shoah ai ragazzi

Da “Il bambino con il pigiama a righe” a “Le valigie di Auschwitz”, ecco dieci classici della letteratura per ragazzi che hanno affrontato il tema dell’Olocausto

 

La Giornata della Memoria si avvicina. Un momento per ricordare e riflettere, per ripensare il mondo privandolo delle violenze che lo hanno contraddistinto fino ad oggi.

Parlare di olocausto e campi di concentramento ai più piccoli non è impresa facile. Sensibilizzare i bambini su questi temi così importanti, però, è un obbligo morale per i genitori e gli adulti in generale.

Quando le nostre parole non bastano, possiamo usare quelle dei libri, libri che magari affrontino queste tematiche raccontando storie adatte all’età di chi legge, può essere la soluzione giusta. Ve ne proponiamo sette che in vario modo affrontano il tema della Giornata della Memoria.

7 libri per raccontare la Giornata della memoria ai ragazzi

Il bambino con il pigiama a righe” di John Boyne

Leggere questo libro significa fare un viaggio. Farsi prendere per mano da Bruno, un bambino di nove anni, e cominciare a camminare, per scoprire con commozione i temi della Giornata della memoria.

Presto o tardi si arriverà davanti a un recinto. Siamo nel 1942 e il padre di Bruno è il comandante di un campo di sterminio. Shmuel, un bambino polacco, sta dall’altro lato della rete, nel recinto, prigioniero. La sua amicizia con Bruno dimostrerà meglio di qualsiasi spiegazione teorica come in una guerra tutti sono vittime, e tra loro quelli a cui viene sempre negata la parola sono proprio i bambini.

Le valigie di Auschwitz” di Daniela Palumbo

Carlo, che adorava guardare i treni e decide di usarli come nascondiglio; Hannah, che da quando hanno portato via suo fratello passa le notti a contare le stelle; Emeline, che non vuole la stella gialla cucita sul cappotto; Dawid, in fuga dal ghetto di Varsavia con il suo violino.

Questo libro racconta la Shoah attraverso le storie di quattro ragazzini che, in un’Europa dilaniata dalle leggi razziali, vivono sulla loro pelle l’orrore della deportazione. Un romanzo corale che fa respirare appieno le tematiche della Giornata della Memoria.

Corri ragazzo, corri” di Uri Orlev

Anche in “Corri ragazzo, corri” il tema della Giornata della memoria e della Shoah viene affrontato attraverso la storia di un bambino.

Un bambino di otto anni, fuggito dal ghetto di Varsavia – dove ha visto sua madre sparire in un attimo come per una malefica magia – passa da un gruppo di ragazzi alla macchia, a case di contadini protettivi o malvagi e delatori, a soldati tedeschi spietati o umani.

In Israele, dove oggi vive e insegna, Yoram Friedman ha raccontato la sua storia – perché questa è una storia vera – che Uri Orlev ha ascoltato dalla sua voce e scritto con commozione e intensa partecipazione.

Stelle di cannella” di Helga Schneider

Sentiamo i temi della Giornata della memoria troppo distanti dal nostro tempo. Libri come “Stelle di cannella” ci insegnano a guardare alla storia con occhi diversi, più vicini.

È l’inverno del 1932. A Wilmersdorf, un tranquillo e benestante quartiere di una città tedesca, il periodo natalizio è annunciato dalle grida gioiose dei bambini che giocano a palle di neve.

Fra le famiglie che abitano tre case, i rapporti superano quelli del buon vicinato: David, figlio del giornalista ebreo Jakoob Korsakov, e Fritz, figlio del poliziotto Rauch, sono amici per la pelle e compagni di banco alla scuola elementare; la sorellastra di David è fidanzata con il figlio del noto architetto Winterloh; persino la gatta di Fritz e il gatto di David sono amici.

Fino a quando la mia stella brillerà” di Liliana Segre e Daniela Palumbo

Liliana Segre si è sempre impegnata con tutta se stessa per raccontare la Shoah ai ragazzi. Ogni anno, in occasione della Giornata della memoria, parla, spiega, ricorda, racconta pagine strazianti per sensibilizzare la collettività. Ha anche scritto alcuni libri, fra cui quello che vi suggeriamo oggi.

La sera in cui a Liliana viene detto che non potrà più andare a scuola, lei non sa nemmeno di essere ebrea. In poco tempo i giochi, le corse coi cavalli e i regali di suo papà diventano un ricordo e Liliana si ritrova prima emarginata, poi senza una casa, infine in fuga e arrestata. A tredici anni viene deportata ad Auschwitz.

Parte il 30 gennaio 1944 dal binario 21 della stazione Centrale di Milano e sarà l’unica bambina di quel treno a tornare indietro. Ogni sera nel campo cercava in cielo la sua stella. Poi, ripeteva dentro di sé: finché io sarò viva, tu continuerai a brillare. Questa è la sua storia, per la prima volta raccontata in un libro dedicato ai ragazzi.

L’albero della memoria. La Shoah raccontata ai bambini” di Anna Sarfatti e Michele Sarfatti

Samuele Finzi e la sua famiglia vivono a Firenze, dove conducono una vita serena seguendo i precetti della tradizione ebraica. Nel giardino della loro casa c’è un vecchio olivo, nella cui cavità Sami ripone i suoi “tesori”.

Ma con l’entrata in vigore delle leggi antiebraiche la vita dei Finzi cambia per sempre: i genitori devono abbandonare il lavoro, Sami la scuola e gli amici, gli zii emigrano. Le persecuzioni si fanno più intense e scoppia la guerra Dopo l’8 settembre 1943 i Finzi entrano in clandestinità. Il figlio viene nascosto in collina presso i nonni dell’amica Francesca. I genitori vengono arrestati. I tesori di Sami rimangono nell’olivo…

Non restare indietro” di Carlo Greppi

Quello di Carlo Greppi è un romanzo sulla Giornata della Memoria che, a differenza degli altri, è ambientato ai nostri giorni.

Quel lunedì di gennaio in cui Francesco, protetto solo dal cappuccio della sua felpa, sale le scale a falcate di tre gradini e si infila appena in tempo nella III C della Scuola Nuova, non è un giorno come un altro. I suoi, senza neanche dirglielo, l’hanno iscritto a un viaggio.

E non a uno qualunque, ma a un viaggio “per non dimenticare” in Polonia, ad Auschwitz. Ce la farà, ad affrontarlo? Cosa penseranno di lui i compagni di calcio e quelli della Vecchia Scuola? Cosa dirà Kappa, il suo migliore amico che si fa chiamare così – K. – perché è il tag con cui sta tappezzando i muri del quartiere?

Tra grida di rabbia e momenti di spaesamento, tra partite di calcio e sere passate sulle panchine, tra domande sul senso della storia e altre sul senso della vita, Francesco dovrà entrare in contatto con le proprie emozioni e con quelle degli altri, e fare i conti con il suo dolore.

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