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Enrico Nigiotti e la canzone dedicata ad Alda Merini

Il cantante spiega come nasce "La ragazza che raccoglieva il vento" dedicata alla poetessa e parla della sua formazione artistica ed umana grazie a Bukowski e Pasolini

MILANO – “Una donna che, nonostante avesse provato un sacco di dolore nella sua vita, lo raccontava con la dignità di chi ha preso questo dolore e lo ha trasformato in amore.” E’ stata questa l’eccezionalità di Alda Merini secondo Enrico Nigiotti, cantante livornese protagonista durante l’ultima edizione di Sanremo con il brano “Nonno Hollywood“, testo ruvido nella tradizione del miglior cantautorato italiano. Alla celebre poetessa milanese Nigiotti ha dedicato il brano “La ragazza che raccoglieva il vento“. Non solo Alda Merini: Nigiotti per la sua formazione, umana ed artistica, ha avuto come ispiratori intellettuali e scrittori come Charles Bukowski e Pier Paolo Pasolini. Lo abbiamo intervistato per raccontarci come questi artisti-intellettuali abbiamo profondamente inciso nella sua vita.

Quali sono i tuoi autori preferiti?

Ho sempre letto ciò che mi incuriosiva. La scoperta di Alda Merini è stata straordinaria non solo a livello letterario ma anche umano, avendo potuto conoscere la sua personalità attraverso le interviste. Il suo stile era molto chiaro ed evidente. Bukowski è stato il primo che mi ha preso: il suo stile appassiona a prescindere, leggerlo è come vedere un film. Le sue opere, seppur con dialoghi e linguaggi forti, sono molto descrittive come le canzoni di Bruce Springsteen. Oltre i racconti anche le sue poesie erano diverse e delicatissime: ogni sua espressione artistica, proprio come una canzone, aveva storia a sé. Rileggendolo oggi, sicuramente mi accorgerei di cose nuove non notate in precedenza. Artisti come la Merini, Bukowski, Pasolini hanno superato le proprie opere letterarie o musicali, vedi De André. Essi sono dei veri e propri intellettuali che hanno profondamente inciso nel costume e nella cultura.

Quanto questi autori hanno influito nella tua formazione, sia umana sia artistica?

Tutti gli artisti che ti prendono, sia musicali sia letterari, ti formano anche come persona. Quando stai soffrendo per amore o qualcos’altro e leggi un libro, rifletti sul fatto che non sei stato l’unico a vivere certe situazioni. Ci sono autori di libri o di canzoni che, quando stai un po’ male, attraverso le loro opere ti fanno riflettere ancora di più sul dolore, rendendolo in qualche modo più piacevole, poetica. Charles Bukowski ed Alda Merini hanno influito nella mia crescita artistica, ma soprattutto come uomo.

Nella canzone “La ragazza che raccoglieva il vento” dedicata alla Merini in che modo hai voluto rappresentare la celebre poetessa?

Ho cercato di rappresentare soprattutto la sua poetica, in realtà l’ho descritta come la vedevo: una donna libera come il vento che va da sé. La Merini era una donna che, nonostante avesse provato un sacco di dolore nella sua vita, lo raccontava non con sofferenza o vittimismo, ma con molta dignità: quella di chi ha preso questo dolore e lo ha trasformato in amore.

Quali sono i tuoi prossimi impegni artistici?

Sono in tournée in giro nei teatri d’Italia, mi fermo a fine mese per riprendere in estate. Cerco sempre di scoprire la cultura delle città che visito, le loro caratteristiche locali. Adoro la provincia, è la forza dell’Italia.

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