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Book Pride 2019, il bilancio della fiera dell’editoria indipendente

È terminata Book Pride, la Fiera dell'editoria indipendente, tra espositori e organizzatori contenti. Ci sono però delle modifiche da attuare per il futuro

MILANO – Ieri sera si è conclusa la 5° edizione della Fiera dell’editoria indipendente, il Book Pride. Molte persone vi hanno partecipato, incuriosite dal programma degli eventi e degli incontri, attratte dall’atmosfera, avvicinate dal mondo di libri. Rispetto agli anni passati, l’edizione 2019 si è dimostrata essere una fiera ancora più radicata e più attenta alla qualità. Giorgio Vasta, il direttore creativo di Book Pride: “Siamo andati oltre il cerchio dei lettori forti. A loro si è aggiunto un pubblico più ampio, molto curioso.”

35 mila visitatori

Finisce così la Fiera dell’Editoria Indipendente milanese, tenutasi alla Fabbrica del Vapore, dopo tre giorni intensi di incontri, attività e cultura. Gli editori sono piuttosto soddisfatti: infatti i visitatori, durante questa 5° edizione, sono stati 35 mila.
Quest’anno hanno partecipato anche case editrici come Adelphi, Hoepli e Cortina, che di certo contribuiscono alla qualità della fiera. Barbara Hoepli si esprime così: “C’è una crescita vivace della manifestazione.”, mentre Giusi De Luca, direttrice commerciale dell’Adelphi sottolinea come il pubblico non sia solo alla ricerca dei tascabili, ma che si soffermi anche sulle edizioni maggiormente pregiate.
Certo, per quanto riguarda gli acquisti, i risultati non sono omogenei, ma “il lettorato che acquista va migliorato nel tempo.” commenta Isabella Ferretti, coordinatrice di Book Pride.
Alberto Bonisoli, ministro della cultura, è deciso nel creare un calendario organico di tutti gli eventi. Non si fa però alcun accenno alla fiera Tempo di Libri. Per quanto riguarda invece Book city: la fiera dislocata per tutta Milano deve collaborare con Il Salone del libro di Torino, ma deve anche crescere.
Secondo Elisabetta Sgarbi, direttrice generale de La nave di Teseo, Book Pride deve essere ulteriormente valorizzata e Milano dovrebbe adottarlo con maggior decisione; per questo il suo calendario va aggiornato, in quanto cade proprio durante il Salone del libro di Torino e appena dopo la Fiera di Londra.

Via: Corriere della Sera

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