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“A Beautiful Mind”, il film che racconta John Nash

"A Beautiful Mind" è il film con Russell Crowe che racconta la vita del grande John Nash, una delle più grandi menti geniali del nostro tempo

MILANO – “A Beautiful Mind” è il film del 2001 che racconta la storia esemplare, ma anche piena di difficoltà, di una delle menti più geniali dei nostri tempi, il matematico ed economista John Nash, che nel 1994 venne premiato con il Premio Nobel. Diretto da Ron Howard, regista di Apollo 11 e de Il Grinch, e interpretato da Russell Crowe e da Jennifer Connelly, questo film è difficile da dimenticare a causa della sensibilità che rappresenta e di come rappresenta il genio di Nash. Per questo è stato premiato con ben 4 oscar nel 2002 come miglior film, miglior regista, miglior attrice non protagonista e come migliore sceneggiatura non originale.
A Beautiful Mind è tratto dalla biografia dedicata a John Nash di Sylvia Nasar intitolata “Il genio dei numeri“.

nash

L’incredibile vita di Nash

Il film si apre nell’autunno 1948 quando John (Russell Crowe) viene ammesso come dottorando all’università di Princeton. Si dimostra da subito poco incline alle relazioni interpersonali e sulle sue, ma già dalle prime scene dimostra la sua immensa genialità in merito a numeri e a formule matematiche. Dopo aver condotto ragionamenti sul Principio delle dinamiche dominanti e sulla Teoria dei giochi, teorie che scardinano quelle precedenti, ottiene l’incarico al Pentagono e insegnare al Laboratorio. È durante questo periodo che fa due importanti incontri: conosce Alicia (Jennifer Connelly), che diventerà sua moglie, e da questo periodo in poi una presenza oscura e misteriosa lo accompagnerà. Si tratta di William Parche, il quale gli affida importanti missioni top-secret per stanare ordigni escogitati dai Russi durante la Guerra Fredda che è in atto. Ma William non è altro che una sua allucinazione dovuta alla sua schizofrenia paranoide, di cui scoprirà solo dopo di essere affetto. Passando da manicomi a cliniche, John sembra guarire, grazie anche all’affetto della moglie, e in segreto sceglie di non assumere più farmaci, ma così facendo precipita di nuovo nella sua malattia. Nash si rifiuta di prendere le medicine, perché gli offuscano la mente e gli impediscono di svolgere le sue ricerche.
Alla fine diventa docente di Princeton e prende farmaci più moderni e nel 1994 viene insignito dal Premio Nobel per l’Economia.

La forza del film

Al di là della trama e della potenza del personaggio raccontato, “A Beautiful Mind” mette bene in evidenza il confronto tra la matematica come scienza razionale e la psicologia come scienza della psiche, un confronto interessante e non banale. Russel Crowe incarna e sa interpretare alla perfezione questa dicotomia: infatti riesce, grazie a un eccellente lavoro di mimesi, a passare da una normalità un po’ chiusa in se stessa  ai gesti che rivelano la schizofrenia di Nash, senza però cancellare l’intelligenza e l’acume di battute ad effetto.

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