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Altaforte esclusa dal Salone del Libro, “No a ideologie di morte”

Halina Birenbaum è stata decisiva nell'esclusione di Altaforte dal Salone del Libro: la sopravvissuta di Auschwitz ha detto "O noi o loro"

MILANO – Svolta decisiva nelle polemiche sul Salone del Libro di Torino. Altaforte edizioni è fuori dal Salone, dopo una lunga giornata di trattative tra i vertici dell’organizzazione, il sindaco Chiara Appendino e il presidente della regione Sergio Chiamparino. Halina Birenbaum è stata categorica nella sua posizione: “O noi o loro” ha dichiarato. La sopravvissuta ad Auschwitz è scrittrice, traduttrice e poetessa, nata a Varsavia nel 1929, e oggi residente a Herzliya, in Israele.

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Sull’account Facebook de Il treno della memoria Halina Birenbaum ha postato un video in cui ringrazia il comitato del Salone per la decisione presa: «Dopo aver sopravvissuto ad Auschwitz, questa è un’altra prova – per me – che il male non vincerà. Che questo esempio arrivi forte all’Italia, all’Europa e al mondo».

«Bisognava scegliere se lasciare fuori dal Lingotto Halina Birenbaum, testimone dell’Olocausto, che deve tenere una lezione agli studenti, e stare dentro con chi ne nega l’ esistenza: un’opzione inaccettabile per la storia democratica di Torino, del Piemonte e dell’Italia» spiega su Facebook la sindaca Chiara Appendino. «È una scelta politica di cui ci assumiamo tutta la responsabilità. Non potevamo permettere che certe ideologie entrassero in un Salone fortemente orientato ai temi dell’antifascismo vista anche la coincidenza del centenario dalla nascita di Primo Levi».

«Halina Birenbaum farà una lectio inaugurale proprio per segnare da che parte stiamo – ha annunciato il direttore artistico del Salone del Libro, Nicola Lagioia – La sua assenza sarebbe stata uno sfregio per l’evento e per Torino».

Le reazioni

«Inizialmente abbiamo fatto prevalere le ragioni della contrattualistica privata, ma a fronte di un crescendo di esternazioni fatte dagli animatori della casa editrice Altaforte, alcuni dei quali si definiscono militanti di Casa Pound, esternazioni che hanno turbato e offeso ancora di più i valori intorno a cui si riconosce la comunità del Salone del Libro, abbiamo presentato un esposto alla Procura della Repubblica». Spiega il Salone del Libro su Facebook.

Altaforte edizioni risponde alle misure del Salone del Libro dichiarando che sarà presente comunque al Salone “per ribadire che non Altaforte non si piega al pensiero unico”. Intanto, tutti gli scrittori che avevano dichiarato la loro defezione torneranno al Salone del Libro.

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