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Aleppo, storia del clown che faceva ridere i bambini

Ecco la storia di Anas Al, 24 anni, operatore umanitario dell’associazione Space for Hope, conosciuto per tutti come il clown di Aleppo

MILANO – Lavorava come clown e animatore in un centro per il sostegno psicologico ai bambini dei quartieri orientali assediati e bombardati dalle forze lealiste, è stato ucciso in un raid aerei compiuto  sul quartiere Mashhad e attribuito ai jet russi o governativi. E’ questa la triste storia di Anas Al, 24 anni, operatore umanitario dell’associazione Space for Hope, conosciuto per tutti come il clown di Aleppo.

LA SCELTA – Sul proprio profilo facebook il grido di dolore del fratello. “Tutto quello che voleva era portare un po’ di gioia nel posto più scuro e più pericoloso al mondo – scrive il fratello Mahmoud, giornalista –  Non è un terrorista, è un membro della società civile. E io sono orgoglioso di lui.” Al contrario della famiglia, fuggita nelle campagne la scorsa estate, Anas aveva preso la decisione di restare ad Aleppo per continuare il suo lavoro di volontario insieme ai 34 colleghi dell’associazione che gestisce 12 scuole e un gruppo di centri per bambini rimasti orfani.

IL TRISTE DESTINO – Come ogni giorno, Anas era uscito per andare a lavorare, quando nel quartiere Mashhad i raid dei jet siriani e russi sono ripresi. Il bombardamento governativo su Aleppo est ha colpito un capannone e alcune case a Habbet Qubba, dove erano ospitati sfollati di altre zone di Aleppo est in fuga dall’offensiva lealista. Proprio una delle bombe sganciate lungo la strada che ogni giorni il giovane attraversava gli è stata fatale. La sua storia, come quella della piccola, resterà nel cuore di tutti, sperando che ci possa essere presto un lieto fine e che le prossime testimonianze possano essere di speranza e non di morte.

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