MILANO – Fino al 22 aprile al Palazzo delle Esposizioni di Roma è possibile osservare la videoarte di “Manifesto“, l’istallazione multimediale ideata dall’artista Julian Rosefeldt che dà voce ai manifesti delle grandi avanguardie del Novecento. Cate Blanchett interpreta in tredici diversi schermi ogni manifesto, assumendo i panni di un barbone, di un’insegnante, di una madre, di un’operaia e dando così voce al pensiero e alle parole dei grandi poeti e filosofi che hanno posto le basi alla nostra epoca.
Manifesto è l’opera multimediale dell’artista di Monaco Julian Rosefeldt strutturata in tredici schermi, su ognuno dei quali l’artista Cate Blanchett, vincitrice di due oscar (The Aviator e Blue Jasmine) e di tre Golden Globes, dà voce al manifesto avanguardistico, assumendo e interpretando le parole dei pensatori, dei filosofi e degli artisti che hanno teorizzato e fondato la civiltà contemporanea. Ecco dunque che l’attrice è nei panni di un barbone che parla del Manifesto del Partito Comunista, o di un’insegnante che descrive ai suoi alunni il Dogma 95, il movimento cinematografico fondato da Lars Von Trier e thoms Vinterberg, o di una vedova che recita durante il funerale i motti dadaisti. L’istallazione è concepita come un manifesto di manifestiche l’artista definisce una sorta di call to action contemporanea, nella quale il significato politico è verificato alla luce di una componente performativa.
Frutto, in molti casi, di una rabbia o di una vitalità giovanili, i manifesti del Novecento non solo esprimono il desiderio dei loro autori di cambiare il mondo attraverso l’arte, ma si fanno interpreti della voce di un’intera generazione.
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