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Premio Malerba, annunciati i vincitori a Bologna

La nostra corrispondente dal Bologna Children's Book Fair Rachele Bindi ci presenta i tre vincitori del riconoscimento dedicato agli albi illustrati italiani

BOLOGNA – La Bologna Children’s Bookfair è così ricca di eventi e di momenti culturali che diventa difficile per un visitatore curioso come me scegliere cosa seguire.

Mentre mi lasciavo rapire dalla miriade delle pubblicazioni presenti negli stand, sono arrivata allo spazio chiamato Authors café, proprio poco prima della premiazione della terza edizione del Premio Malerba. Ammetto la mia ignoranza:del premio io non sapevo assolutamente nulla, ma amo i lavori di Malerba ed intravedendo sul palco la moglie, Anna, ho pensato di infilarmi tra la folla ad ascoltarla. Il premio è dedicato agli albi illustrati italiani e nasce dall’amicizia di Anna con Lorenzo Cantatore, che insegna letteratura per ragazzi all’Università RomaTre.

Con voce commossa la signora ha ricordato come il marito scrivesse spesso e volentieri per ragazzi e bambini, convinto che si trattasse di piccoli uomini e donne, mettendo nello scrivere per loro la stessa follia che metteva nella letteratura per ragazzi e spesso usando i figli come primi lettori ed anche come suggeritori di correzioni (volti magari a salvare qualcuna delle galline che il padre volentieri faceva finire in pentola nelle storie).

Veniamo al premio,questi i tre vincitori:

Al terzo posto “Il principe azzurro. La principessa fuxsia” illustrato da Riccardo Francaviglia e Margherita Sgarlata per Carthusia edizioni, un albo contro la discriminazione di genere, particolare anche nell’invito ad essere letto sfogliando le pagine nelle due direzioni.

Al secondo posto “Affamato come un lupo” di Silvia Borando per Minibombo edizioni, in cui una lepre avverte tutti gli animali del bosco e si ritrova con altri personaggi a scappare dal pericolo più temuto, il lupo affamato. Non vi svelo il finale ma vi garantisco che rimarrete sorpresi!!

Al primo posto “Case così” di Antonella Abbatiello per Donzelli editore, che ha provato a presentare i molti modi in cui può essere una casa, uscendo dal cliché di casa dolce casa.

Tre libri su tre archetipi fondamentali, che ci ricordano l’importanza di inserire i significanti pregnanti per il nostro essere in narrati sempre nuovi e generativi.

Rachele Bindi

 

 

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