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Sandra Petrignani, “Il mondo dell’editoria ha ancora pregiudizi sulle donne”

La finalista Strega con il libro “La corsara”, opera dedicata alla vita di Natalie Ginzburg, è protagonista in questi giorni al Festivaletteratura di Mantova

MILANO – Ci sono tantissime scrittrici italiane interessanti, ma c’è ancora un pregiudizio in Italia, che riguarda il mondo dell’editoria e non il pubblico, per cui vengono prima gli scrittori e poi le scrittrici. E’ questa l’opinione di Sandra Petrignani, finalista Strega con il libro “La corsara” e protagonista in questi giorni al Festivaletteratura di Mantova. L’abbiamo intervistata per parlare dell’incontro che l’ha vista protagonista e del suo libro, dedicato a Natalie Ginzburg.

 

E’ stata protagonista a Mantova dell’incontro “Non si amano solo le memorie felici”. Perché la scelta di questo titolo?

E’ un titolo molto bello e poetico, che si sposa con Natalie Ginzburg, la cui vita è stata piena di dolore, oltre che di successi enormi. il libro rappresenta la ricostruzione della sua vita, delle sue relazioni, del ruolo fondamentale che ha avuto in questo Paese, che l’ha vista essere l’unica donna di potere editoriale che possiamo vantare.

 

Non è la prima volta che dedica un suo libro ad una scrittrice. Perché ha scelto proprio la Ginzburg per questo suo ultimo libro?

Natalie Ginzburg è una scrittrice molto innovativa, la trovo la più moderna  tra le grandi scrittrici italiane. Ci avevo iniziato a lavorare in occasione del centenario della nascita, che si è tenuto nel 2016, ma non ho fatto in tempo visto la mole di lavoro era grande. Ho avuto il piacere di conoscerla personalmente, e mi sembrava assurdo che in occasione del centenario non fosse uscito un libro completamente dedicato alla sua opera ed alla sua vita, unica ed impressionante.

 

E’ una della autrici protagoniste del Festivaletteratura di Mantova. Cosa rende particolare questo festival rispetto a tutti gli altri?

Non sono una persona che si esibisce volentieri, e mi forzo a farlo quando scrivo un libro. Ogni volta che arrivo a Mantova resto incantata dal miracolo che ogni ano riescono a fare gli organizzatori: questi grandi spazi pieni di gente che vengono a sentirci, pagando il biglietto, con un attenzione ed una competenza unica. Mi complimento tutte le volte con gli organizzatori, e continuerò a forzarmi per andare per festival perché evidentemente in Italia ce n’è bisogno, il pubblico ha bisogno di parlare con gli autori, di stringergli la mano.

 

Donne e letteratura: secondo lei ci sono abbastanza voci italiane oggi?

Ci sono tantissimi nomi femminili interessanti, e mi pare che abbiano tutto lo spazio e le vetrine che meritano. Forse c’è ancora un pregiudizio in Italia, per cui vengono prima gli scrittori e poi le scrittrici. Sarà un pregiudizio dell’editoria, ma non dei lettori, che tra l’altro sono soprattutto lettrici.

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