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Il “Ritratto di Isabella d’Este” (forse) di Leonardo da Vinci resta in Svizzera

Il "Ritratto di Isabella d'Este" di Leonardo da Vinci (?) rimarrà nel caveau svizzero della sua proprietaria. Ma il mistero continua

MILANO – Non vi sembrerà una cosa nuova sentire che ancora una volta un’opera di Leonardo da Vinci è avvolta nel mistero: questa volta si tratta del Ritratto di Isabella d’Este che non solo non ritornerà più in Italia a far parte del patrimonio artistico del Bel Paese, ma inoltre è in dubbio persino che Leonardo sia il suo vero autore.

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Leonardo da Vinci e la domanda senza risposta

Protagonista di un’altro mistero nel mondo dell’arte è il Ritratto di Isabella d’Este datato all’incirca tra il 1499 e il 1500 e presumibilmente attribuito alla mano di Leonardo da Vinci, il grande genio toscano. Ma c’è di più perché quest’opera nel 2013 finì al centro di un caso: sparì dalle tracce e un avvocato di Lugano venne trovato in possesso di una procura a vendere il dipinto per la stellare cifra di 95 milioni di euro, prezzo con il quale era quotata in quell’anno. Ma la sua rarità, il suo mistero e la sua fama non hanno fatto altro che accrescere la curiosità attorno ad essa e come accade spesso per le opere “misteriose”, anche il suo valore. Ma al di la del gruzzoletto da pagare per avere l’opera, la domanda che più stuzzica la ricerca di una risposta definitiva è la seguente: come ha fatto questo quadro a finire in Svizzera?

leonardo quadri a confronto

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Ritratto di Isabella d’Este, un bene di famiglia

Pare che l’opera appartenesse a una signora di Pesaro di nome Emilia Cecchini che sosteneva fermante che il quadro è sempre stato un bene di famiglia e che da sempre si trovava in Svizzera. Ma qualcosa in questa storia non convinse le autorità che condannarono la signora per esportazione illecita di beni artistici e in contemporanea il governo italiano avviava le procedure per riportare il quadro a casa. Ma l’opera, a distanza di tempo, continua a rimanere in Svizzera e pare che ci rimarrà anche in futuro perché il tribunale elvetico ha ribattuto che quello che in Italia è stato considerato come reato, in Svizzera non lo è. In definitiva, quindi, salta il ritorno in Italia dell’opera e così anche ogni provvedimento restrittivo su di essa che tornerà a far parte del patrimonio della famiglia Cecchini. Ad ogni modo il mistero sul perché si trovi nel Canton Ticino non è ancora risolto, così come non lo è neppure quello su chi sia il suo vero autore. Una questione, quest’ultima, che divide gli storici dell’arte in due scuole di pensiero: basandosi su un bozzetto a carboncino ubicato al Louvre, molto somigliante al quadro in questione e analizzando quest’ultimo, il massimo studioso del genio vinciano Carlo Pedretti assicura che l’opera è autentica; ma nella fazione opposta vede le critiche di Vittorio SgarbiTommaso Montanari che contrariante dichiarano che l’Isabella della famiglia Cecchini è un falso. Ancora una volta il mistero avvolge Leonardo da Vinci e con esso il mondo dell’arte.

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