La lingua italiana è bellissima, ma anche stratificata e complessa. Quante volte ci è capitato di imbatterci in qualche parola ed essere assaliti dal dubbio: «ma si scrive con o senza doppia? Ci vuole la “i” o no?». Insomma, per quanti libri abbiamo letto e per quanta grammatica possiamo aver studiato, nella lingua italiana si nascondono delle vere e proprie trappole linguistiche. Ecco che Fausto Raso, giornalista specializzato in problematiche linguistiche, ci aiuta a riconoscerle.
Le parole di cui si sbaglia la grafia
ACCOLITA, la voce corretta è ‘accolta’: un’accolta di letterati.
ACQUITRINO, errata la grafia ‘acquitrinio’.
BARRICADIERO, non ‘barricadero’.
BRETTONE, grafia preferibile a ‘bretone’ perché più fedele all’origine latina.
BUSTERELLA, meglio di ‘bustarella’.
CASELLARIO GIUDIZIALE, non giudiziario; SPESE GIUDIZIALI, non giudiziarie.
CELLA FRIGORIFERA, non cella frigorifero.
CHIACCHIERA, non ‘chiacchera’.
CLIVO, non ‘clivio’.
COLLUTORIO, si scrive con una sola “t”.
COMPLEMENTARITA’, non complementarietà. Tutti i sostantivi derivati da aggettivi che finiscono in ‘are’ non prendono mai la ‘e’ prima della ‘t’: elementarità.
CRAC, questa la grafia corretta per indicare un crollo finanziario.
DEFATIGANTE e DEFATICANTE, con la “g” significa ‘pesante”, ‘faticoso’: è un lavoro defatigante; con la “c”, invece, significa ‘che toglie la fatica’: il calciatore è stato sottoposto a una cura defaticante.
DEFLATIVO, è sufficiente una sola “t”.
DISAMINA, non ‘disanima’.
CARDIOPALMO, voce “più corretta” di cardiopalma.
FIDEIUSSORE, si scrive con la i normale, non con la “j” e nel femminile diventa fideiussora.
FRA, quando sta per ‘frate’ non si apostrofa e non si accenta: fra Girolamo.
GIACERE, PIACERE, TACERE, raddoppiano la “c” nella prima persona plurale del presente indicativo e del congiuntivo: noi piacciamo.
INTRAVEDERE. Questo verbo non raddoppia mai la “v”: si intravede una nave all’orizzonte. Tutte le parole, quindi anche i verbi, che cominciano con “intra” non raddoppiano mai la consonante che segue il prefisso: intrapreso. Raddoppiano, invece, la consonante le parole che cominciano con “sopra” (o “sovra”): sopralluogo, sovraccarico, soprassedere.
ORE, si dividono dai minuti con un punto o due punti, mai con la virgola (non sono numeri decimali): le 16:30.
OSSEQUENTE, non ‘ossequiente’.
OVVEROSIA, si scrive con una sola ‘s’.
PATRIOTA, corretta anche la grafia con doppia “t”: patriotta.
PERONOSPERA, errore marchiano. Si dice ‘peronospora’. Si tratta, infatti, di una spora parassita della vite, così chiamata perché richiama la forma del perone.
PLEONASMO, non ‘pleonasma’.
QUISQUILIA, non ‘quisquiglia’: le cose di cui si parla sono tutte quisquilie.
RIVERENZA, è preferibile a ‘reverenza’.
REBOANTE, non ‘roboante’.
SCALFITTURA, si scrive con due ‘t’: ha riportato una lieve scalfittura.
SCANNO, è preferibile a “scranno” derivando dal latino “scamnu(m)”.
SCARICABARILI, è meglio di ‘scaricabarile’.
SEROTINO, aggettivo che significa ‘tardivo’, non ‘serale’ e si pronuncia con l’accento sulla “o”: serotino.
SUPPLETIVO, si scrive con una sola ‘t’: elezioni suppletive
UNANIMEMENTE, non ‘unanimamente’.
A cura di Fausto Raso