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David Lagercrantz, “Ecco come ho raccolto l’eredità di Stieg Larsson”

Lo scrittore e giornalista svedese, conosciuto a livello internazionale quale prosecutore della Trilogia Millennium di Stieg Larsson, prosegue la saga con "L’uomo che inseguiva la sua ombra"

PORDENONE – A Pordenonelegge in anteprima il nuovo capitolo di “Millenium”: lo scrittore svedese David Lagercrantz ha presentatoL’uomo che inseguiva la sua ombra (Marsilio) – in uscita in contemporanea in 26 Paesi proprio domenica, ultima tappa della saga di Lisbeth Salander. L’autore,  intervistato da Luca Crovi, spiega come è avvenuta la “ successione”: “Lavoravo per un’altra casa editrice e sono stato raggiunto da una telefonata dell’editor concorrente che mi ha chiesto di passare, non visto, da loro e lì ho ricevuto la grande proposta: non ci ho pensato un attimo ed ho detto subito di sì. E’ stata passione a prima vista come in una buona storia d amore ed ho iniziato subito anche se con un po’ di scetticismo, senza utilizzare gli appunti di Larsson, ma da una storia tutta mia che avevo iniziato quando ero reporter. Ho sottoposto il riassunto all’editore che mi ha assicurato “So damn good. Go David” e da lì è stato tutto più facile”.

IL TATUAGGIO DEL DRAGO – Lisbeth Salander a Larsson era stata ispirata dalla storia di Pippi calzelunghe: cosi Lagercrantz ha dovuto rileggersi le storie di Astrid Lindgren, ma è andato oltre. “Ho ereditato due straordinari personaggi letterari e più che andare avanti col loro futuro, ho preferito approfondire la  mitologia del loro vissuto: perché Lizbeth é  una hacker cosi abile? perché in rete si fa chiamare Wasp? Come può una ragazza così avere il tatuaggio di un drago sulla schiena?” Il romanzo inizia proprio con la descrizione del tatuaggio. “ Ossessionato da questo – dice lo scrittore svedese  – sono andato alla cattedrale di Stoccolma per rivedere San Giorgio e il drago e ho avuto l’illuminazione, rovesciando il punto di vista perchè ho visto lo sguardo del drago carico di disperazione e vi ho riconosciuto la madre di Lizbeth e in san Giorgio ho scorto il padre – carnefice. Nella clinica psichiatrica dove viene rinchiusa, Lizbeth ha sempre sperato in una rinascita del drago da cui avrebbe ritrovato la forza necessaria per sopravvivere e per vendicarsi.

UN ANTAGONISTA PER LIZBETH – Lizbeth ne “L’uomo che inseguiva la sua ombra” trascorre un periodo di tempo in prigione, un luogo che Lagercrantz ha studiato dal vero, facendo un sopralluogo nel più duro carcere maschile della Svezia , “ma all’atmosfera cupa – dice Lagercrantz – dovevo aggiungere un personaggio davvero cattivo  che facesse da antagonista a Lizbeth: Beatrice Anderson, poi chiamata Benito che usa un coltello Kriss malese (senza alcuna coincidenza con Salgari) , un’arma davvero micidiale in grado di infliggere ferite inguaribili” . Di questo personaggio Lizbeth ha bisogno per ritrovare in sè l’energia per rinascere  e per vendicarsi ancora, senza debolezze. “Ci siamo consultati a volte con l’editore – spiega lo scrittore svedese- se Lizbeth potrebbe mai piangere, no. Lizbeth si vendica, ma non piange mai. E Michael? Il giornalista va a trovare Lizbeth ogni venerdi e indaga ancora per conto di lei, che gli chiede di cercare informazioni – e più non dice – su Leo Manheimer e Michael si chiederà che connessioni ci possono essere tra il ricco finanziatore e la ragazza.

MILLENNIUM 6 CON IL RITMO DI IBRA – Dopo due romanzi ora mi sento più libero – confessa infine Lagerkrantz – anche se Larsson era un genio letterario e un militante in lotta contro tutti i soprusi ed io sono stato fortunato nel raccogliere la sua eredità. Il sesto volume è già avviato ed è cosi avvincente che potrei già svelarvi la trama, ma ovviamente non posso fare spoiler . Il ritmo, il brivido e la tensione avranno un ritmo formidabile ed esaltante come quello di Zlatan Ibrahimovic”.

 

Alessandra Pavan

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