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Vita da blogger Cap.2: le presentazioni

Ah, le presentazioni! Croce e delizia di tutti i lettori, dei lit blogger e delle signore che non hanno nulla di meglio da fare...

Ah, le presentazioni! Croce e delizia di tutti i lettori, dei lit blogger e delle signore che non hanno nulla di meglio da fare.
Sono gli eventi indispensabili per far conoscere il proprio libro e per la case editrici rappresentano un biglietto da visita e soprattutto il momento giusto per vendere qualche copia in più.

Organizzate in modo diversissimo, con ospiti di diversi profilo, coinvolgenti, dissacranti e, ammettiamolo, alcune volte anche noiose sono l’evento a cui, spesso, non posso mancare e al quale mi presento sempre con largo anticipo con la macchina fotografica e la mia fedele Moleskine.

Ci sono presentazioni e presentazioni e di solito quelle poco curate le riconosci fin da subito: quando arrivi e la sala é vuota, quando non senti quel bel fragore, quel rincorrersi di voci prima che i microfoni si accendano.

Ho assistito, in questa breve carriera da blogger, a tantissime presentazioni in cui ho visto autori fregarsene ampiamente del pubblico ed altre in cui era lo scrittore stesso a sollecitare il dibattito e la discussione fra gli intervenuti.

Per non parlare del pubblico presente in sala. Una fauna davvero unica é quella che assiste agli incontri letterari e tra i parenti dell’autore e qualcuno davvero interessato (giornalisti o blogger nel mio caso) é anche vero che le presentazioni sono come calamita per le signore annoiate e per i capitati per caso che, pur non sapendo nulla del libro, non solo si accomodano ma sono sempre quelli che fanno le domande alla fine dell’incontro.

Le domande finali, altri momento indimenticabile in cui il sangue degli astanti si gela, almeno fino al momento in cui quello capitato lì per caso non fa una domanda che di solito c’entra poco o niente con l’argomento del libro.

Che dire poi della gestione del tempo e soprattutto delle domande? Ti capita  che dopo un’ora e più tu non abbia capito nulla del libro oppure che ti abbiano raccontato tutto, perfino il finale del romanzo, e quel punto una rabbia incontrollata prende il sopravvento.

Ci sono invece incontri che fanno la differenza come é stato quello di ieri al Circolo Ricreativo Caracciolo in cui Catena Fiorello presentava il suo Dacci oggi il nostro pane quotidiano (Rizzoli).

Una presentazione curata in ogni minimo dettaglio: dalla scelta della location, all’allestimento, alla scelta della musica che ripercorreva i brani più famosi della musica siciliana, alla scelta delle moderatrici (Rita Dalla Chiesa ed Enrica Bonaccorti) che erano lì non per riempire il parterre, bensì per raccontare la loro storia che intrecciava con quella dell’autrice in tantissimi punti.

Una presentazione fashion, é vero (del resto é quello che dicevo anche ieri) ma non solo, perché, anche se la cornice era ineccepibile, la differenza l’ha fatta l’autrice che é stata disponibile a raccontare la sua storia ed inevitabilmente anche quella del suo romanzo. Non voglio dire che tutte le presentazioni debbano essere proposte a questo livello ma l’incontro con i lettori non solo dovrebbe essere un momento speciale ed unico ma anche una buona opportunità per libro stesso.

Ci hanno provati in tanti, con modalità diverse ed inventandosi qualunque cosa ma per una presentazione di successo, l’ingredienti é sempre lo stesso: la disponibilità dell’autore ed il rispetto verso i libri.

Sono loro i protagonisti delle presentazioni ed oggi che é la Giornata Mondiale del libro, lo sono ancora di più.

Per inciso, oggi, ho un’altra presentazione. Un reading di poesie di un giovane autore.

Avrò tempo e modo di parlarvene, ma a voi piacciono le presentazioni?

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