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“Sogna, ragazzo sogna” di Roberto Vecchioni è la canzone di tutti i sognatori

Roberto Vecchioni, in una delle sue canzoni più belle, "Sogna ragazzo sogna", si rivolge ai sognatori, la cui strada è sempre la più difficile

MILANO – La strada dei sognatori è forse la strada più difficile di tutte, perché chi sogna immagina un mondo nuovo, diverso, migliore, e sappiamo bene quanto questo possa fare paura. Ed è per questo che a chi sogna verranno dette “parole rosse come il sangue, nere come la notte“. Arriva sempre il momento in cui parrà che “la ragione stia sempre col più forte” ma “non è vero“. Ed è proprio a chi sogna che Roberto Vecchioni si rivolge in una delle sue canzoni più belle, “Sogna ragazzo sogna”, la prima traccia dell’omonimo album uscito nell’aprile del 1999.

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LA FORZA DEI POETI – “Io conosco poeti che spostano i fiumi con il pensiero e naviganti infiniti che sanno parlare con il cielo“, canta Vecchioni, in questo brano che è poesia e celebra la potenza della poesia stessa. Nella convinzione che le parole siano potenti e abbiano la concreta possibilità di cambiare il mondo, il poeta canta: “Sogna, ragazzo sogna quando sale il vento nelle vie del cuore, quando un uomo vive per le sue parole o non vive più“.

UN INNO ALLA VITA – Questa di Vecchioni è una poesia a tutti gli effetti, costruita in modo magistrale, tra anafore e rime che enfatizzano il messaggio del brano. Perché questa poesia è un inno alla vita, che è pura potenza e contiene tutto: la gioia e il dolore, la felicità e la sofferenza. “Nessun regno è più grande di questa piccola cosa che è la vita e la vita è così forte che attraversa i muri per farsi vedere – canta Vecchio aprendo i nostri occhi stanchi – La vita è così vera che sembra impossibile doverla lasciare, la vita è così grande che quando sarai sul punto di morire pianterai un ulivo convinto ancora di vederlo fiorire“.

SCRIVI LA TUA POESIA – Sì, perché nulla è già stato deciso, nulla è già determinato. Nessun destino dovrà scalfire la nostra volontà e distrarci da quello che è il nostro sogno, che è molto più di un desiderio, che è molto più di una smania o di una fantasia. Eppure di fantasia ne avremo bisogno, quando arriverà il momento di scrivere la nostra poesia, quando ci accorgeremo di avere tra le mani un foglio bianco sul quale possiamo scrivere ciò che vogliamo. “Sogna, ragazzo, sogna, ti ho lasciato un foglio sulla scrivania, manca solo un verso a quella poesia. Puoi finirla tu“.
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