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Simonetta Agnello Hornby, ”Contro la violenza sulle donne un libro ha il potere di informare e confortare”

DONNE E LIBRI, SPECIALE 8 MARZO - La donna europea gode di pieni diritti e non subisce soprusi da parte dello stato e della società, ma è purtroppo ancora vittima di violenze all'interno della famiglia. A denunciarlo è Simonetta Agnello Hornby, avvocato e scrittrice...
Nella giornata dell’8 marzo, l’autrice e avvocato discute con noi del problema della violenza domestica sulle donne e di come combatterla

MILANO – La donna europea gode di pieni diritti e non subisce soprusi da parte dello stato e della società, ma è purtroppo ancora vittima di violenze all’interno della famiglia. A denunciarlo è Simonetta Agnello Hornby, avvocato e scrittrice. L’autrice sta attualmente lavorando a un libro dedicato proprio al problema della violenza domestica, i cui proventi andranno alla filiale italiana dell’associazione inglese Global Foundation for the Elimination of Domestic Violence. In occasione dell’8 marzo, Simonetta Agnello Hornby riflette su come aiutare le donne vittime di questi soprusi.

Quale libro consiglia di leggere in occasione della festa della donna e perché?
Vi chiedo scusa se sembro presuntuosa e autoreferenziale, ma ho riletto di recente “La Mennulara”, il mio primo libro, e pensavo che racchiude quello che auguro a tutte le donne e che lo darei da leggere alle mie nipotine quando saranno adolescenti.
La Mennulara è una donna che supera le avversità del suo genere, della sua condizione sociale e dello stupro. Diventa una donna che si rispetta, che gode di quello che ha a disposizione e che riesce ad amare gli uomini.
 
Ci piacerebbe molto se lei potesse condividere con noi una breve riflessione sulla condizione della donna oggi: di quali soprusi è ancora vittima?
La donna europea ha pieni diritti di cittadinanza e voto e non è soggetta ad alcun sopruso dallo stato e dalla società.
Ma all’interno della famiglia è soggetta a violenza, che non è condonata dallo stato e nemmeno dalla società europea. Tuttavia lo stato e la società l’hanno dimenticata, soprattutto nel passato. Non  aiutano sufficientemente la donna maltrattata e i suoi figli a combattere la violenza e a vivere lontano dall’aggressore senza paura di esserne vittima di nuovo.
Bisogna intensificare proprio questo impegno e:
1 – fare capire agli altri le atrocità della violenza domestica sulla donna e di riflesso sui figli;
2 – indicarne l’alto costo sociale, sia nel lavoro che nella devianza minorile;
3 – aiutare le donne a liberarsi da un situazione di soggezione intollerabile, a lavorare ed essere indipendenti. A sentirsi protette dalla società;
4 – educare gli uomini al rispetto delle donne, non soltanto all’interno della famiglia ma nella società, e mettere in discussione la loro dipendenza dalla prostituzione;
5- infine soprattutto unire le donne: abbiamo il potere del voto e se ci unissimo anziché dividerci potremmo creare un mondo migliore per noi e i nostri figli.   

Quale può essere il ruolo dei libri nell’aiutare la donna a emanciparsi dalle forme di violenza che ancora subisce?
Fondamentale: informa, non fa sentire soli, conforta,  ispira.

8 marzo 2013

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