MILANO – Settentamila “cattedre” senza insegnanti nel prossimo anno scolastico 2019-20. E’ questa la conseguenza della nuova norma di legge, la cosiddetta “quota 100”, che prevede la possibilità di andare in pensione per chi ha raggiunto una soglia minima di contributi di 38 anni per raggiungere il totale di 100 tra età e versamenti.
La situazione
Un cambio di personale che è quasi il doppio rispetto alla media di 35-40 mila avvicendamenti l’anno, dovuto al raggiungimento dell’età pensionabile degli insegnanti. E’ questa la prima difficoltà che deve affrontare il ministero dell’Istruzione, che si va a sommare ai 20mila insegnati di ruolo mancanti dovuto al concorso 2016 che ha registrato diversi bocciati. Per questo motivo, l’attuale ministro Marco Bussetti ha deciso di bandire il concorso straordinario per i diplomati magistrali e di lanciarne un secondo per i laureati.