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“La prigione di carta”, un libro per riscoprire la scrittura manuale

"La scrittura manuale è lo specchio della nostra personalità". Lo afferma Marco Onnembo, autore del libro "La prigione di carta"

Con la prima puntata del nuovo format “Alberto nel paese delle meraviglie“, abbiamo avuto modo di scoprire il libro “La prigione di carta”, scritto da Marco Onnembo, edito per la Sperling & Kupfer,  uscito lo scorso giugno 2020. Qui potete trovare la prima puntata con Alberto Micelotta.

Il libro verte su due temi principali: il primato della digitalizzazione e l’importanza della scrittura manuale. L’ambientazione, infatti, è in un futuro non troppo lontano. Il protagonista, Malcom King, professore di Scrittura creativa, detenuto in carcere, ci guida in una storia coinvolgente. Si tratta però anche di un testo che sviluppa in modo molto taccante il rapporto tra privazione della libertà e memoria, tra libertà interiore e restrizioni fisiche, che non riescono a impedirci di trovare il modo di esprimere il nostro potenziale. 

La trama di ‘’Una prigione di carta’’

Malcolm King è professore di scrittura creativa al college di Brownsville, dove vive con la moglie Lynette e il figlio Buddy. Idealista dalla solida cultura umanistica, insegna alla prima generazione di studenti che non sa scrivere a mano. La digitalizzazione ha vinto: il governo ha imposto che ogni tipo di contenuto esistesse solo in formato elettronico, mettendo al bando i libri cartacei dal sistema scolastico e abolendo l’uso della scrittura con inchiostro. King temeva che la conoscenza potesse essere manipolata. Che i giovani potessero essere manipolati. Che gli uomini, e la loro coscienza, potessero essere manipolati.

Scrivere a mano

Ecco perché è importante non perdere l’abitudine di scrivere a mano

Alessandra Barocco spiega perché è importante scrivere a mano. Alla scrittura a mano è dedicato il convegno “La scrittura a mano ha un futuro?”

Credendo di poter contrastare quella legge e cambiare il mondo con il dialogo e la resistenza pacifica, il professore sarà invece condannato all’ergastolo in un carcere di massima sicurezza. Dalla sua prigione, di nascosto, e con la complicità di un criminale e di un secondino, riuscirà però a recuperare fogli, penne e matite: materiale proibito, armi di libertà. Per raccontare la sua vita. Compiendo l’atto più sovversivo che ci sia concesso dalla scrittura: scegliere il nostro destino.
 

Perché è così importante la scrittura a mano?

Nonostante la digitalizzazione oggi sia sempre più pervasiva, non dobbiamo dimenticare che la nostra scrittura manuale è una parte di noi. Quest’ultima è specchio della nostra personalità, ed è un patrimonio che va assolutamente conservato. Inoltre, come testimoniato da moltissimi studi, scrivere a mano, attiva delle aree del nostro cervello che potenziano la memoria e l’attenzione.

Marco Onnembo, legato alla scrittura e alla lettura, parte proprio dalle sue esperienze personali con il figlio adolescente e la sua carriera da giornalista, per trattare le tematiche sopra citate. Questi elementi lo hanno spinto a scrivere un libro incisivo e coinvolgente, in grado di farci riflettere sui diversi risvolti della digitalizzazione.
Stiamo davvero perdendo l’abitudine sana di scrivere a mano? Come leggono i ragazzi di oggi? Quali sono le prospettive per la nostra cultura letteraria?
Leggere il libro di Marco onnembo rappresenta un primo punto di partenza per cercare di rispondere a queste domande. 

L’importanza di esprimere la propria personalità attraverso la scrittura e la condivisione dei racconti scritti come pure la capacità di trovare il modo per riuscire a farlo: questi i motivi per i quali la storia di Malcolm King è diventata il riferimento per il primo episodio di “Alberto nel paese delle meraviglie”, dedicato al reinventarsi dopo le restrizioni legate al Covid-19.

L’autore

Marco Onnembo, nato a Eboli nel 1976, è un dirigente d’azienda e giornalista. Dopo la laurea in Scienze della Comunicazione e il Master in Giornalismo alla Luiss nel 2001, si è specializzato in Marketing presso la Wharton School di Filadelfia e la Graduate School of Business di Chicago. Ha collaborato con numerose testate giornalistiche, quali Affari & Finanza – la Repubblica, Panorama, Economy, Radiocor – Il Sole 24 ORE. Negli anni, ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità in importanti gruppi quali Finmeccanica, Guru, Ferrari, Telecom Italia. Ora è in Cassa Depositi e Prestiti.

Il primo episodio di “Alberto nel paese delle meraviglie”

Il primo episodio di “Alberto nel paese delle meraviglie”, dal titolo “Lasciarsi alle spalle” è anche il nostro augurio, per tutti, di riuscire a superare propositivamente il periodo più nero dell’emergenza sanitaria che ci ha investito e che, speriamo finalmente, ci permetterà di ricominciare.
 
E, proprio per questa occasione speciale, per questo augurio di trasformazione, questa prima puntata è commentata da una colonna sonora d’eccezione “2020DC”, scritta ed eseguita dal polistrumentista, musicologo e musicoterapeuta Gianfranco De Franco, appena pubblicata dalla INRI Classic e ascoltabile al multilink https://gianfrancodefranco.lnk.to/2020DC

Stella Grillo

Foto di Free-Photos da Pixabay 

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