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“Rose viola”, Ghemon rende omaggio all’arte

Il video di "Rose viola" di Ghemon, canzone presentata a Sanremo, è un continuo richiamo alla scultura italiana, un'interpretazione moderna dell'arte

MILANO – “Rose viola” è la canzone che Ghemon ha presentato alla 69° edizione del Festival di Sanremo, canzone in cui il rapper avellinese assume il punto di vista di una donna stanca e ferita da una relazione d’amore giunto ormai alla sua conclusione. Al di là del testo della canzone di grande sensibilità, ciò che più colpisce è come Ghemon abbia deciso di girare il video musicale, un omaggio alla scultura italiana.

Dalla pietà michelangiolesca all’Hermes in riposo

Il video musicale di Rose viola è il video più bello tra quelli legati alle canzoni di Sanremo. Infatti nel video sfilano davanti agli occhi di chi guarda alcune sculture iconiche dell’arte italiana, interpretate dallo stesso Ghemon e dall’attrice Simona Tabasco. Su una piattaforma rotante i due assumono le sembianze, in modo contemporaneo, della Pietà e del David michelangioleschi, all’Estasi di Maria Teresa del Bernini, all’Amore e Psiche, alla Venere e Adone e alla Maddalena Penitente del Canova, a, infine, all’Hermes in riposo.
Il mondo della musica ha sempre avuto la passione per l’arte classica e contemporanea, in particolare il mondo hip-hop e rap ama il citazionismo: Ghemon ha dunque scelto di rendere il vasto mondo delle citazioni in modo visivo, comunicando attraverso le statue. Ghemon sceglie di rappresentare storie d’amore senza tempo, i drammi d’amore così umani e allo stesso così universali e l’esempio anche della bellezza eterna, di cui massimo rappresentante è il David di Michelangelo, portatore dell’ideale greco kalòs kai agathòs, del bello e buono.
Insomma il video di Rose viola sa unire la grandezza e l’eternità della scultura alla contemporaneità grazie all’esecuzione in carne ed ossa e alla scelta degli abiti urban.

Il video musicale

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