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“Ognuno Potrebbe” di Michele Serra, un libro che induce alla riflessione e alla consapevolezza

Nel libro “Ognuno Potrebbe” di Michele Serra, il protagonista è Giulio Maria, un giovane antropologo di 36 anni che – per soli settecento euro a mese – studia e cataloga le esultanze dei calciatori. Il lavoro non gli piace, non lo entusiasma.

Risiede nella deforme pianura del nord tra “tubi e cubi”, un luogo – o meglio – un “non luogo” al quale non sente di appartenere. Nella sua quotidianità di ricercatore precario descrive, attraverso una sequenza di immagini, quasi un insieme di fotogrammi narrativi, la sua visione distaccata del mondo. Un uomo fuori dalla massa, che con un pizzico di tristezza si riscopre quasi quarantenne e malgrado l’età, si sente fuori posto, fuori tempo. Questa società malata, smembrata e arraffata non lo rappresenta.

Odia i selfie, l’esibizionismo individuale e di gruppo, l’egocentrismo, l’importanza dell’ IO sul NOI e l’abuso dell’egòfono, come definisce lo smarphone, perché l’ego è la sua sfera d’uso dove tutti sentono la necessità di postare, di apparire, mentre l’obiettivo deforma e trasfigura la realtà.

Ma quanti vivono davvero? Quanti riescono a catturare la vita assaporandone l’essenza delle piccole cose?

Attraverso uno stile curato, forbito e un linguaggio colto e ricco di metafore, il lettore non può che fermarsi a riflettere, con la consapevolezza che qualcosa ci è sfuggito di mano, ma questo “qualcosa” non è di certo l’egòfono!

Non mancano ironia e punte di un sottile sarcasmo: lui stesso sa di essere un “rompipalle stabile”, definizione attribuitagli dalla sua ragazza Agnese, perché troppo polemico nella sua visione pessimistica del mondo. Nel mentre Agnese soffre di quella che qualcuno definisce la “sindrome dello sguardo basso”, ovvero lo sguardo fisso sullo smarphone.

Ci si chiede:
«E quale sarebbe la sostanza della questione? Mi dice. La sostanza della questione è che il lontano sta diventando molto più importante del vicino, le dico. E siccome il vicino è la realtà materiale, e il lontano solo un’astrazione, noi stiamo facendo deperire ciò che abbiamo a vantaggio di ciò che ci illudiamo di avere. »

Stiamo perdendo a poco a poco la consapevolezza di ciò che ci circonda. Siamo troppo attenti ad osservare e a digitare sui “rettangolini di luce fredda” emanata dall’egòfono, mentre attorno la vita vera scorre, così come il fiume, la nuvola attraversa un cielo azzurro, il fiore sboccia, la stagione passa e non ce ne rendiamo conto. E passa anche la nostra di stagione quella che nessuna “app” può restituire.

“Ognuno potrebbe” è un libro di 152 pagine ricco di contenuti importanti in cui Michele Serra invita ad alzare lo sguardo sul quadro complessivo conducendo il lettore alla riflessione e alla consapevolezza.

 

Letizia Castagnola

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