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La vita raccontata dalle percezioni sensoriali in “Storia di un corpo” di Daniel Pennac

Il retro della copertina proclama: Una storia fortemente raccomandata a tutti quelli che hanno un corpo. La pensata di Daniel Pennac è geniale. Storia di un corpo è esattamente quello che titola...
Pubblichiamo la recensione di Maria Di Biase per aver colto in profondità il senso dell’opera

Il retro della copertina proclama:
Una storia fortemente raccomandata a tutti quelli che hanno un corpo.

La pensata di Daniel Pennac è geniale.
"Storia di un corpo" è esattamente quello che titola.
Lison rientra a casa dopo il funerale del padre e l’esecutore testamentario le consegna un pacco che il genitore, prima di morire, ha espressamente richiesto le venisse recapitato.
Il lascito è un diario. Un diario che l’uomo ha tenuto dall’età di 12 anni fino alla sua morte, avvenuta ad 87 anni.

3 agosto 2010
Non un diario intimo, figlia mia, sai quante riserve ho sul resoconto dei nostri mutevoli stati d’animo. […] No, Lison, solamente un diario del mio corpo, davvero.

Non si tratta di un semplice e banale resoconto esistenziale; il quaderno contiene la precisa e meticolosa annotazione quotidiana di emozioni e sensazioni esclusivamente corporee.
A margine, saltuariamente, alcune note esplicative create ex post proprio affinchè Lison seguisse le vicende raccontate con più chiarezza.

In fondo, tesoro mio, trovo divertente il fatto di aver tenuto questo diario per tutta la vita. Il che non vuol dire che io lo trovi divertente.

Tutte le esperienze che l’uomo ha vissuto sono annotate attraverso percezioni puramente sensoriali.
Così amore e innamoramento:

26 anni, 5 mesi, 2 giorni
Lei dice soltanto: “Sono Mona”, e io me ne sto lì impalato, a sbarrarle il passaggio, travolto da un amore improvviso, incondizionato e definitivo. E’ pazzesco quanto credito il desiderio dà alla bellezza!

Così sorprese e gioie:

28 anni, 2 mesi, 17 giorni
Nascita di Bruno. Abbiamo un bambino E’ a casa come se fosse qui da sempre! Rimango senza parole. Mio figlio è per me un oggetto di stupore familiare.

Così angoscia e dolore:

79 anni, 1 mese, 2 giorni
Il nostro Gregoire è morto. Due giorni dopo la nostra ultima telefonata era in coma. […] Dio come ho amato quel bambino! E come la mia penna cerca invano di eluderne la morte. Quale ingiustizia ci fa preferire a tal punto un essere umano rispetto a tanti altri?

Profumi, suoni e impressioni. Impulsi e percezioni.
Il corpo come unico termine di paragone. Il corpo come unità di misura di affinità e incompatibilità.
Attraverso l’analisi dei propri istinti, il protagonista del romanzo evidenzia quanto corpo e mente possano seguire strade diverse, quasi opposte il più delle volte.

25 anni, 4 mesi
Simone e io siamo “fatti l’uno per l’altro”, peccato che i nostri corpi non si dicano niente. Andiamo d’accordo ma non facciamo corpo.

Il corpo percepisce e riconosce, anche più quanto ci si renda conto, quello che l’anima richiede.
Ed è proprio nel momento in cui materia e spirito riescono a fondersi che nasce un’unica, perfetta, corrispondenza.

13 anni, 4 mesi, 8 giorni                                                          
Il mio corpo è anche il corpo di Violette. L’odore di Violette è come la mia seconda pelle. Il mio corpo è anche il corpo di papà, il corpo di Dodo, il corpo di Manès… Il nostro corpo è anche il corpo degli altri.

17 febbraio 2013

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