La prima cosa che mi sento di dire, dopo aver letto questo libro, è che, certamente, Sidney Grice non diverrà mai un rivale, né tanto meno l’erede, dell’intramontabile Sherlock Holmes. Il protagonista de I delitti di Mangle Street viene presentato dalla stampa come il nuovo Sherlock Holmes, e una domanda mi sorge spontanea: ma questi lo hanno letto Sherlock Holmes?
Sidney Grice viene presentato come un uomo dall’intelletto ben sviluppato, in grado di risolvere crimini ingarbugliati e complessi e con un carattere scontroso e irascibile. Il suo aspetto, poi, non è dei migliori. È basso, con una gamba più corta dell’altra e con un occhio di vetro. Leggendo il libro, però, ci si rende conto che Sidney Grice non è affatto l’uomo geniale che si pensa sia, ma è solo un detective personale che pensa solo alla sua fama e alla sua carriera, a cui non interessa minimamente la sorte dei suoi clienti. Sherlock Holmes risolveva crimini per il piacere di arrivare alla soluzione finale, Sidney Grice risolve crimini per il piacere di intascare soldi, poco importa se siano stati completamente risolti o se la soluzione sia quella giusta.
Nel libro Sidney Grice fa impiccare un uomo prima ancora di aver completamente risolto il caso, e lo incolpa dell’unico omicidio che non ha commesso. Inutile dire che il detective, di questo fraintendimento, non si è dispiaciuto affatto. Più che a Sherlock Holmes, Sidney Grice assomiglia al poco astuto ispettore Lestrade! Uno dei pochi personaggi del libro che mi è piaciuto è la Signorina Middleton, l’assistente di Grice. Dopo la morte del padre, la tutela del signorina Middleton passa al detective, il quale decide di accoglierla perché doveva un favore al padre della ragazza. Mai scelta fu più sensata. Se Sidney Grice non avesse preso sotto la sua custodia la signorina Middleton, non solo, non sarebbe giunto alla conclusione finale del crimine, ma probabilmente non avrebbe nemmeno accettato il caso, lasciando così che i colpevoli la facessero franca.
Ho trovato questo libro noioso e per niente intrigante. La trama non è delle più brillanti e alla fine si arriva ad individuare il colpevole perché praticamente è l’unico rimasto in vita! Penso che sia un tentativo, venuto male, di eguagliare il successo di Sir Arthur Conan Doyle, che tra l’altro viene citato nel libro. Sir Arthur Conan Doyle compare quando la signorina Middleton si fa male e a riguardo di un futuro libro che scriverà, gli viene fatto dire: ‘il vostro tutore potrebbe essere un personaggio interessante’.
Penso che dobbiamo ringraziare il cielo che Sir Arthur Conan Doyle non abbia preso Sidney Grice come modello per creare Sherlock Holmes! Sono convinta che associare Sidney Grice a Sherlock Holmes sia un insulto, e sono certa che tutti coloro che stimano e che hanno amato il famoso detective concordino con me. Se volete leggere un libro giallo allora comprate direttamente i libri di Sherlock Holmes, il vostro intelletto vi ringrazierà, ma se per vostra sfortuna avete già acquistato questo libro: leggetelo. Così che possiate anche voi farvi un’idea di quanto Grice è l’opposto di Holmes.
Claudia Bergamini
24 settembre 2014
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