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”22/11/63”, travolti dalle stringhe temporali del Re

Oggi รจ il 28/11/63 e JFK vive! La musica allontana il tempo. 22/11/63, questo libro del Re della letteratura mi ha appena lasciato, e piรน di altri, con bocca, occhi e orecchie aperti. Mi ha portato con sรฉ nel lontano '58...

22/11/63‘ – Stephen King

 
Oggi è il 28/11/63 e JFK vive! La musica allontana il tempo. 22/11/63, questo libro del Re della letteratura mi ha appena lasciato, e più di altri, con bocca, occhi e orecchie aperti. Mi ha portato con sé nel lontano ’58, nel più vicino 2011, ma anche nel ’63 e nel 2001, e in chissà quali altre stringhe temporali. Ora dove sarò ? Sono sceso in garage poco dopo aver finito il libro per controllare se il cancello automatico di casa si era chiuso, dato che in queste settimane autunnali migliaia di foglie si adagiano sulle fotocellule impedendone i movimenti regolari, ma nell’aprire la porta del garage ho guardato innanzitutto cosa c’era al di fuori, se ero nel 2014, se ero nella mia città. È la stessa sensazione provata la prima volta che mi sono riaffacciato al bosco dietro casa dopo aver concluso “Pet Semetary” o, rientrando dal lavoro e vedendo fuggire dal giardino di casa un grosso gatto spelacchiato color ruggine, o guardando le palme in giardino, pensare a come bruciava quella a cui diedi fuoco alcuni anni orsono per vedere l’effetto che faceva. Non voglio nemmeno pensare a ciò che mi potrebbe accadere se rileggessi  “Le notti di Salem”, ma per farlo dovrei rientrare nella buca del coniglio e riazzerare (quasi) tutto.

 

Non sembra un libro di Stephen King, o meglio, fin dalle prime pagine King gioca un asso di cuori formidabile, e dà inizio a una partita che si gioca in sordina per lunghi tratti. E come accade spesso, il silenzio fa molto più rumore di quanto si pensi, una straordinaria storia d’amore si dipana lungo centinaia di pagine, crescendo continuamente di intensità come un vero amore, e cresce così tanto che a un certo punto il vero ‘caso’ del libro, il punto focale della storia sembra quasi perdere di valore. Ma King non è certo un autore da ‘vissero felice e contenti’. Servirebbe una nuova stringa temporale, bisognerebbe rimettere le cose in ordine, e l’autore ce lo concede, però alla sua maniera, sconvolgendo i suoi e i nostri piani e concedendoci una stringa decisamente nuova, un viaggio nel presente, nel cuore della protagonista. ‘La musica ci porta via, la musica allontana il tempo, e balliamo.’ Ciao Re.
 

Claudio Della Pietà

 

 

1 febbraio 2015

 

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