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Premio Campiello, ecco la cinquina finalista

È stata selezionata oggi a Padova la cinquina finalista delconcorso di letteratura italiana contemporanea promosso dalla Fondazione Il Campiello. Ecco i finalisti

MILANO – È stata selezionata oggi a Padova la cinquina finalista della 55^ edizione del Premio Campiello, concorso di letteratura italiana contemporanea promosso dalla Fondazione Il Campiello – Confindustria Veneto. Nel corso di una votazione pubblica nell’Aula Magna G. Galilei di Palazzo Bo, Università degli Studi di Padova, la Giuria dei Letterati ha votato tra i 270 libri giunti alla segreteria del premio al primo turno con 8 voti Stefano Massini, Qualcosa sui Lehman (Mondadori), con 7 voti Mauro Covacich, La città interiore (La nave di Teseo), con 7 voti Alessandra Sarchi, La notte ha la mia voce (Einaudi), al terzo turno con 6 voti Donatella Di Pietrantonio, L’Arminuta (Einaudi), con 6 voti Laura Pugno, La ragazza selvaggia (Marsilio).

GIUDIZIO POPOLARE – La Giuria dei Letterati è presieduta quest’anno dall’attrice Ottavia Piccolo ed è composta da autorevoli personalità del mondo letterario ed accademico quali: Federico Bertoni, Chiara Fenoglio, Philippe Daverio, Paola Italia, Luigi Matt, Ermanno Paccagnini, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Lorenzo Tomasin, Roberto Vecchioni, Emanuele Zinato. Ottavia Piccolo ha dichiarato: “Presiedere la Giuria è stato per me un onore e mi ha permesso di vivere una bellissima esperienza. Abbiamo letto libri molto belli e interessanti, ora dopo il consueto tour letterario toccherà alla Giuria dei Trecento lettori giungere al verdetto finale. Perché il Campiello si distingue per essere un premio dal giudizio popolare”.

L’OPERA PRIMA – Durante la selezione la Giuria ha inoltre annunciato il vincitore del Premio Campiello Opera Prima, riconoscimento attribuito dal 2004 ad un autore al suo esordio letterario. Il premio è stato assegnato a Francesca Manfredi per il romanzo Un buon posto dove stare (La nave di Teseo). Di seguito la motivazione con cui è stato assegnato il Premio Campiello Opera Prima: Ad attraversare gli undici racconti di “Un buon posto dove stare”, esordio narrativo di Francesca Manfredi, c’è come un filo rosso riassumibile nei termini “traslochi”, inteso come costante spiazzamento dai propri luoghi dei diversi personaggi, e “case”, che attraggono, si ricordano, o respingono. Case che si aprono soprattutto all’interno, salvo poi svelare stanze misteriosamente intatte o ripostigli abbandonati o proibiti, in cui si celano inquietanti storie segrete, e dalle quali, se appartenenti al tuo passato, forse vorresti anche non essere mai uscito. Case e stanze che qualche protagonista vorrebbe eleggere ad àncora di salvezza rispetto al “fuori”. E si hanno racconti che richiamano immagini, ma soprattutto “odori” che, come sempre trattandosi di memoria, alternano piacere e sgradevolezze, in queste storie di ordinaria quotidianità che propongono personaggi di varie età, da bambini ad anziani, prevalentemente famiglie o coppie che vivono situazioni di disagio o che si sfuggono. Ne vengono personaggi che vivono di comunicazioni trattenute, fatte di silenzi e segreti, di sensazioni interiori che avvertano quasi come colpa il comunicarle agli altri. E ricordi dovuti alla casualità d’un incontro con una figura, un rumore, un suono, uno sguardo, nei quali avvertono qualcosa di proprio e che resta tale perché indescrivibile da riferire con parole. Di qui la coerenza con la scrittura: originale, piana, paratattica, essenziale, sospesa tra detto e non detto. E la nota malinconica che attraversa tutto il libro e che segna personaggi che portano dentro di sé le fragilità e le incertezze dell’oggi, e nei quali solo alla fine affiora la sensazione che “Tutti abbiamo qualcosa che ci salva; solo che, a volte, è una cosa talmente piccola che non è facile da scoprire”.

GLI APPUNTAMENTI – Il vincitore della 55^ edizione del Premio Campiello sarà proclamato sabato 9 settembre a Venezia sul palco del Teatro La Fenice, selezionato dalla votazione della Giuria dei Trecento Lettori anonimi. I Giurati vengono selezionati su tutto il territorio nazionale in base alle categorie sociali e professionali, cambiano ogni anno e i loro nomi rimangono segreti fino alla serata finale.

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