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Tamara de Lempicka e l’emancipazione femminile nell’arte

Icona dell’art-déco, Tamara de Lempika fu una tra le più importanti artiste del 1900 con le protagoniste dei suoi quadri

Oggi ricorre l’anniversario della della grande pittrice Tamara de Lempicka, nata il 16 maggio 1898 e morta il 18 marzo 1980. L’artista fu simbolo dell’emancipazione femminile nel mondo dell’arte e non solo. L’arte di Tamara de Lempicka, fatta quasi interamente di donne, le conferì un potere ed un’indipendenza che poche potevano vantare all’epoca. Anticonformista, affascinante e scandalosa, fu una donna che ha rivoluzionato l’arte ma anche la femminilità.

Tamara de Lempicka e la sua pittura

La sua pittura fu quasi esclusivamente di ritratti, espressione dell’ambiente altoborghese e aristocratico di cui l’artista fece parte tra le due guerre. Tamara de Lempicka prese spunto per la sua tecnica dalle forme piene e dai colori vivi del pittore Jean August Ingres. La corrente che invece la influenzò maggiormente fu il cubismo. Le sue sono opere provocatorie e piene di erotismo, in cui i soggetti sono donne altezzose e borghesi. A suggellare la sua fama di donna autonoma e indipendente fu il quadro “Autoritratto sulla Bugatti” in cui la bellissima Tamara si ritrae alla guida di una Bugatti verde dimostrando di essere una donna autonoma, libera e capace.

La vita

Tamara de Lempicka nacque a Varsavia il 16 maggio del 1898. Il padre Boris Gurwik-Górski, agiato ebreo russo, uscì prematuramente dalla sua vita (l’artista dichiarò per un divorzio, altri ipotizzano si fosse suicidato), così Tamara crebbe con la madre e i due fratelli. Nel 1907 accompagnò la nonna Clementine in un viaggio in Italia e in Francia, durante il quale imparò i primi rudimenti della pittura.

Per il suo nome d’arte si ispirò al cognome del primo marito, il giovane avvocato Tadeusz Lempicki. Donna affascinante e misteriosa amò sia uomini che donne, che spesso diventarono protagonisti dei suoi dipinti. Morì nella notte del 18 marzo,  a causa di difficoltà respiratorie: avrebbe dovuto dormire con la maschera dell’ossigeno, ma la trovarono senza. Come da sua volontà, il suo corpo venne cremato, e le ceneri vennero sparse sul vulcano Popocatepetl.

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La formazione e la guerra

Studiò tra la Svizzera e la Polonia, trasferendosi dopo gli studi a San Pietroburgo. Qui conobbe il suo futuro marito, l’avvocato Tadeusz Łempicki, sposato nel 1916. Durante la rivoluzione russa la coppia fuggì a Parigi, dove Tamara iniziò a studiare pittura da maestri come Maurice Denis e André Lhote. Il suo stile pittorico fu fortemente influenzato dal movimento artistico dell’Art Déco, pur mantenendo al contempo una propria originalità.

Al 1922 risale la sua prima mostra. Nel 1924 conobbe Marinetti in un locale: decisero di andare a incendiare il Louvre, intenzione miseramente naufragata al commissariato, dove andarono a recuperare l’automobile della Lempicka rimossa perché parcheggiata in sosta vietata. Ben presto divenne un’artista di successo, e nel 1928 divorziò dal marito.

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Negli Stati Uniti

Fu ospite di Gabriele D’Annunzio, del quale rifiutò il corteggiamento, al Vittoriale. Nel 1933 sposò il barone Raoul Kuffner de Diószegh. Viaggiò per tutta l’Europa, trasferendosi in California allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale e infine a New York, nel 1943. A seguito della morte del secondo marito, avvenuta nel 1961, Tamara andò a vivere a Houston in Texas, dove sviluppò una nuova tecnica pittorica consistente nell’utilizzo della spatola al posto del pennello.

Le sue nuove opere, vicine all’arte astratta, vennero accolte freddamente dalla critica, tanto che la pittrice giurò di non esporre più i suoi lavori in pubblico. Nel 1978 si trasferì a Cuernavaca in Messico. Morì nel sonno il 18 marzo 1980.

Madonna e la passione per l’artista

La popstar Madonna, affascinata dalla biografia di Tamara de Lempicka, è divenuta una delle principali collezioniste delle opere della pittrice e ne ha prestate alcune a musei e per l’organizzazione di eventi. Ciò ha contribuito nei recenti anni alla riscoperta e alla rivalutazione di Tamara de Lempicka. Madonna ha presentato le opere della Lempicka nei video musicali di alcuni dei suoi grandi successi.

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