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Quando Leopardi venne inserito nell’Indice dei libri proibiti

Il 14 giugno 1966 l'Indice dei libri proibiti venne finalmente abolito. Ma quali furono gli autori censurati? Tra di loro anche Leopardi

Il 14 giugno 1966 è una data importante per il mondo della cultura e del libero pensiero: infatti in questa data venne finalmente abolito il famigerato Indice dei libri proibiti redatto dalla Chiesa, elenco di pubblicazioni considerati dannosi per la morale e le coscienze pubbliche, o contrari alla fede. Infatti L’Indice venne istituito nel 1559 da papa Paolo IV e, dopo diverse versioni, venne abolito definitivamente il 14 giugno 1966 dalla Congregazione per la dottrina della fede, dopo essere stato aggiornato fino a metà del XX secolo.
Tra gli autori considerati pericolosi figurava anche Giacomo Leopardi.

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Giacomo Leopardi nell’Indice

Sembra assurdo, ma un intellettuale come Giacomo Leopardi, rappresentante insieme a Dante e a Manzoni della nostra letteratura, sia stato considerato dannoso e pericoloso per la morale pubblica. Sono state in particolari le Operette Morali, composte in seguito a un viaggio a Roma nel 1822, opera più rappresentativa del pessimismo cosmico, ad essere colpite dalla censura dell’Inquisizione, perché accusate di stoicismo, eretico verso la fede, e in particolare l’autore “imbevuto fin dagli anni più teneri dei principi dello stoicismo” e così Leopardi non rifiutando ”quegli assurdi principi e quelle massime perniciose” del pensiero filosofico classico “non può riuscirne che di grave pericolo la lettura, massimamente per la celebrità dello scrivente”.

Gli autori censurati

L’Indice dei libri proibiti, aggiornato continuamente, comprendeva molti autori che costituiscono le basi e le fondamenta della nostra cultura occidentale. Forse proprio per le loro idee innovative, rivoluzionarie, questi pensatori, appartenenti al campo della filosofia, della letteratura e della scienza, vennero censurati. La Chiesa esercitava due forme di controllo, ossia la censura preventiva e l’aperta condanna per i volumi considerati offensivi e quindi destinati ad entrare nell’Indice dei libri proibiti.
Tra gli autori vediamo Dante (De Monarchia), Boccaccio (Decameron), Ludovico Ariosto (L’Orlando Furioso), Voltaire, Balzac, George Sand, Giovanni Calvino, Cartesio, Alfieri, Rousseau, D’Annunzio, Stendhal (Il rosso e il nero), Giordano Bruno, Galileo Galilei, Machiavelli, Giacomo Leopardi, Jean De La Fontaine, Victor Hugo, Kant, Èmile Zola, Montesquieu. Gli ultimi aggiunti alla lunga lista sono stati Simone De Beauvoir, la quale diffondeva idee totalmente sovversive all’etica dominante, il marito Sartre e Alberto Moravia.
Tuttavia un libro storicamente compromesso e diventato davvero un’arma contro i popoli, come il Mein Kampf, non venne mai inseriti nell’Indice.

 

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