MILANO โ Lโora di Agatheย di Anne Cathrine Bomann inizia con un conteggio quando uno psicanalista negli anni ’40 a Parigi calcola che gli mancano 800 incontri prima della fine del proprio lavoro. Sollecitata da Massimo Cirri, voce di Caterpillar, lโautrice danese in anteprima mondiale al Festival I Boreali spiega come รจ nato questo breve romanzo ย pubblicato in diciotto lingue. โHo pensato a questo libro – spiega lโautrice – immaginando un uomo che passeggia attorno a un lago e si sente solo; non sapevo nemmeno se fosse un romanzo quello che stavo scrivendo. Ho pensato aย una grande solitudine e a qualcuno che immagina il mondo dallโesterno, poi ho capito che era una psicanalista e infine compare Agatheโ.
La psicologia come mezzo di narrazione e di conoscenza
Quanto cโรจ della reale professione di Anne Cathrine Bomann, psicologa a tempo pieno?ย โMi sono ingannata – spiega – e non mi sono resa che cโerano tanti aspetti di me nel personaggio: le mie riflessioni sulla solitudine e sul mantenere un equilibrio con il paziente, la difficoltร di creare una relazione regolata dal pagamento in denaro, poi ci sono le grandi questioni sul senso della vitaโ . Ma prima ancora di psicologa e di scrittrice, lโautrice danese, molto giovane, รจ stata poetessa: i temi erano la solitudine ed avere lasciato la casa dโinfanzia, motiviย che ricompaiono in questo libro in cui ha comunque cercato di mantenere un linguaggio poetico. Dopo la poesia, venne la letteratura, ma, non essendo riuscita ad entrare alla scuola danese di scrittura, si รจ poi orientata verso la psicologia, “uno strumento โ spiega โ che mi ha permesso di entrare in contatto con molto persone , di conoscerle e di capirle davvero e ciรฒ si รจ rivelato utilissimo per la mia narrazione.โ
Il ritorno a una narrativa esistenzialista
Eโ una vicenda senza tempo quella raccontata in Lโora di Agathe:ย da qualche indizio sappiamo che si svolge in Francia probabilmente negli anni โ40. โEโ paradossale – spiega lโautrice – parlare con dieci pazientiย in una dimensione intima durante le sedute: ci si concentra sul paziente e non si rivela niente di sรฉ, ma nessuno chiede nulla allo psicanalista, anche se si รจ in rapporto molto stretto. Perciรฒ ho pensato a un personaggio definito in un determinato tempo e luogo, ma di carattere universaleโ, il che segna il ritorno a una letteratura esistenzialista, fatta di vite normali e non di esistenze esagerate. Vite segnate dalla solitudine, tema chiave del romanzo, sentimento che confina con il desiderio di avvicinamento e con la paura. Pur essendo molto circoscritto quello che racconta, il protagonista ha infatti paura di entrare nella sua stessa vita come un sonnambulo che si vede da fuori e tanto piรน Agathe vuole entrare nella sua vita tanto piรน lui ha paura, ma quando si accorge che potrebbe perdere unโoccasione irripetibile avviene una sorta di risveglio, che trascina dolcemente il lettore nella speranza di essere sempre in tempo per ricominciare.
Alessandra Pavan