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Rita Levi Montalcini, le sue parole più belle

In occasione dell’anniversario della scomparsa di Rita Levi Montalcini, vogliamo rendere omaggio a questa grande scienziata e grande donna attraverso le sue parole più famose.

Il 30 dicembre del 2012 moriva a Roma Rita Levi Montalcini. Neurologa Premio Nobel per la Medicina nel 1986, Levi Montalcini è stata una delle figure più importanti del Novecento scientifico e non solo. In occasione dell’anniversario della sua scomparsa, vogliamo rendere omaggio a questa grande scienziata e grande donna attraverso le sue parole più famose.

Le frasi di Rita Levi Montalcini

Ho perso un po’ la vista, molto l’udito. Alle conferenze non vedo le proiezioni e non sento bene. Ma penso più adesso di quando avevo vent’anni. Il corpo faccia quello che vuole. Io non sono il corpo: io sono la mente.

 

A me nella vita è riuscito tutto facile. Le difficoltà me le sono scrollate di dosso, come acqua sulle ali di un’anatra.

 

Bisogna dire ai giovani quanto sono stati fortunati a nascere in questo splendido Paese che è l’Italia.

 

Il futuro del pianeta dipende dalla possibilità di dare a tutte le donne l’accesso all’istruzione e alla leadership. È alle donne, infatti, che spetta il compito più arduo, ma più costruttivo, di inventare e gestire la pace.

 

Chi ha la fortuna di possedere la fede si avvale di un sostegno impareggiabile in tutte le fasi del percorso vitale. Se si sostituisce a un Dio antropomorfo, che premia i buoni, l’imperativo inciso nel programma genetico dell’Homo sapiens che il bene ha un premio in se stesso, e il male ha il suo castigo, il laico e il credente troveranno la risposta.

 

C’è una difficoltà nel rendersi conto che il nostro comportamento è molto complesso, che il cervello è fatto di tante componenti. E c’è una difficoltà nel vedere in ogni catastrofe la possibilità di un rovesciamento. Forse io sono una innata ottimista ma penso che ci sia sempre qualcosa che ci salva.

 

Tutti dicono che il cervello sia l’organo più complesso del corpo umano, da medico potrei anche acconsentire. Ma come donna vi assicuro che non vi è niente di più complesso del cuore, ancora oggi non si conoscono i suoi meccanismi. Nei ragionamenti del cervello c’è logica, nei ragionamenti del cuore ci sono le emozioni.

 

Credo di poter affermare che nella ricerca scientifica né il grado di intelligenza né la capacità di eseguire e portare a termine il compito intrapreso siano fattori essenziali per la riuscita e per la soddisfazione personale. Nell’uno e nell’altro contano maggiormente la totale dedizione e il chiudere gli occhi davanti alle difficoltà: in tal modo possiamo affrontare i problemi che altri, più critici e più acuti, non affronterebbero.

 

Meglio aggiungere vita ai giorni che non giorni alla vita.

Rita Levi Montalcini

Rita Levi Montalcini è nata a Torino il 22 aprile del 1909 da una famiglia ebrea ed è stata una neurologa, accademica e senatrice a vita italiana, insignita del Premio Nobel per la medicina nel 1986.

Nel 1930 entrò nella scuola medica di Giuseppe Levi, dove cominciò gli studi sul sistema nervoso che avrebbe proseguito per tutta la vita. Ebbe come compagni due futuri premi Nobel, Salvador Luria e Renato Dulbecco.

In seguito alle leggi razziali del 1938 fu costretta ad emigrare nel marzo del 1939 in Belgio. Negli anni Cinquanta con le sue ricerche scoprì ed illustrò il fattore di accrescimento della fibra nervosa. Durante la carriera negli Stati Uniti, lavorò assiduamente anche in Italia. Morì il 30 dicembre 2012.

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