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L’impossibile biblioteca di Babele

C'è un modo di dire un po' pittoresco per definire quello che sto per fare, cioè criticare l'abitudine che vedo diffondersi sempre più fra amici su Facebook...

C’è un modo di dire un po’ pittoresco per definire quello che sto per fare, cioè criticare l’abitudine che vedo diffondersi sempre più fra amici su Facebook (ma in precedenza mi è abbastanza spesso capitato nella vita privata), e cioè il bisogno/richiesta di elencare i 10 libri più importanti nella vita di una persona.

Insomma,voglio dire che  a fare un discorso simile proprio qui su Libreriamo mi fa sentire come quello che  mia nonna chiamava, per definire tutta la stravaganza di una situazione, ‘un cane in chiesa’.

Anche a me è stato chiesto, anzi ho ricevuto addirittura una ‘nomination’, di elencare i miei dieci libri preferiti.

Non ce l’ho fatta. Non esistono i miei dieci libri preferiti. C’è, dentro di me, una sorta di Biblioteca di Babele ormai, un susseguirsi di pagine che  non saprei nemmeno più in quale libro ho mai trovato, ma che mi hanno colpito, che ho sottolineato, che ho ricordato. E che poi ho dimenticato. Perché, nel frattempo, altre pagine si sono sovrapposte, con argomenti diverse, ma con altrettante emozioni.

Così, a seconda del giorno, del momento, della percezione, i dieci libri si sono intrecciati e ne hanno formati altri: impossibile catalogarli, non ho le dieci tavole della verità letteraria.

Ma, un libro, uno solo, c’è. L’ho letto a 15 anni. Confesso: l’ho rubato. Era un giorno di noia in spiaggia, non avevo soldi, non sapevo che cosa fare, quel libro era su uno scaffale dell’Emporio che portava ai bagni. L’ho preso. L’ho letto in due giorni. Mi ha letteralmente cambiato la vita, mi ha dato pensieri, comprensioni, emozioni, batticuori, stordimenti. E’ stato il mio primo amore. Si intitolava La valle dell’Eden, di John Steinbeck.  In fondo, era l’intricata ed eterna storia di Caino e Abele. Quando l’ho finito l’ho rimesso sullo scaffale dove l’avevo trovato. Tornata a casa da quella vacanza al mare l’ho comprato. Non poteva mancare, fisicamente, nella mia vita.

Gloria Ghisi

18 settembre 2014

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