MILANO – Escher, Balla, l’Espressionismo tedesco e molto altro. Il panorama culturale italiano è ricchissimo di mostre ed esposizioni di ogni genere, e si ha quasi l’imbarazzo della scelta. Per venirvi in aiuto, abbiamo messo a punto un elenco delle mostre d’arte più belle in apertura a novembre:
Escher
Palazzo delle Arti (Napoli), dal 1 novembre
La grande retrospettiva Escher, che negli ultimi anni ha battuto ogni record di visitatori, sarà ospitata nelle sale del PAN | Palazzo delle Arti Napoli dal 1 novembre 2018. La mostra presenterà oltre alle opere del visionario genio, amatissimo dal pubblico, anche un’ampia sezione dedicata all’influenza che il suo lavoro e le sue creazioni esercitarono sulle generazioni successive, dai dischi ai fumetti, dalla pubblicità al cinema: un percorso di 200 opere che parte da Escher per arrivare ai giorni nostri. La mostra è promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, è prodotta e organizzata dal Gruppo Arthemisia in collaborazione con la M. C. Escher Foundation e curata da Mark Veldhuysen e Federico Giudice Andrea.
Le violon d’Ingres
Villa Medici (Roma), dal 1 novembre
Incentrata sulla figura di Victor Hugo e su una selezione rigorosa e sorprendente di suoi disegni – da molti artisti contemporanei considerati sempre più di grande ispirazione –, l’esposizione presenta al contempo le passioni e le ossessioni, meno conosciute dal pubblico, di figure straordinarie come Guillaume Apollinaire, Antonin Artaud, Samuel Beckett, Jean Cocteau, Sergueï Mikhailovich Eisenstein, Federico Fellini, Jean Genet, Sacha Guitry, Franz Kafka, Pierre Klossowski, Carlo Levi, René Magritte, Nelson Mandela, Louise Michel, Pier Paolo Pasolini, Arnold Schönberg, e dei contemporanei Etel Adnan, Chantal Akerman, Christian Boltanski, Chris Kraus, Pierre Guyotat, Abbas Kiarostami, David Lynch, Patti Smith e Robert Wilson.
Dall’Espressionismo alla nuova Oggettività
Palazzo del Governatore (Parma), dal 10 novembre
Il percorso espositivo, curato da Lorand Hegyi e Gerhard Finckh prende avvio da una serie di capolavori provenienti dalla cerchia dei gruppi di artisti del “Die Brücke” a Dresda e del “Der Blaue Reiter” a Monaco e di “Der Sturm”, rivista d’arte berlinese, e prosegue negli anni del primo dopoguerra, che vedono sorgere una nuova visione estetica rappresentata dal movimento della Nuova oggettività. L’esposizione presenta 40 opere dei maggiori rappresentanti di questa corrente culturale e artistica sviluppatasi in Germania nei primi del’900: da Ernest Ludwig Kirchner a Emil Nolde, da Alexei Jawlensky ad August Macke, da Vassilj Kandinskij a Franz Marc.
Jean Dubuffet. L’arte in gioco
Palazzo Magnani (Reggio Emilia), 17 novembre
Una grande retrospettiva dedicata a Jean Dubuffet (1901-1985), uno degli artisti più originali e inventivi del XX secolo. La mostra va ad esplorare i numerosi cicli creativi, le vaste ricerche, le sperimentazioni tecniche inedite e originali dell’artista, genio universale e multiforme. In mostra 140 opere tra dipinti, disegni, grafiche, sculture, libri d’artista, composizioni musicali, poetiche e teatrali provenienti principalmente dalla Fondation Dubuffet e dal Musée des Arts Décoratif di Parigi, nonché da musei e collezioni private di Francia, Svizzera, Austria e Italia, oltre a un nucleo di 30 lavori di protagonisti storici dell’art brut, realizzata in collaborazione con Giorgio Bedoni.
Il Trionfo del colore. Da Tiepolo a Canaletto e Guardi
Palazzo Chiericati e Gallerie d’Italia (Vicenza), dal 23 novembre
I capolavori della grande stagione settecentesca dell’arte veneta patrimonio del Museo Pushkin di Mosca tornano in Italia. L’eccezionalità di questa mostra è data dalla possibilità di contemplare, tutti insieme, oltre cinquanta capolavori di cui una parte significativa appare sui manuali di storia dell’arte. In una straordinaria avventura visiva che consente di percepire appieno una grande stagione che ha visto la nostra arte – con Giambattista Tiepolo, ma anche Sebastiano Ricci, Pittoni e Canaletto – essere esempio assoluto per quella occidentale.
Balla a Villa Borghese
Museo Carlo Bilotti Aranciera di Villa Borghese (Roma), dal 29 novembre
Dal balcone della sua residenza romana nel quartiere Parioli – allora ritagliato ai margini periferici della città – dove si era trasferito nell’estate del 1904, Giacomo Balla ammirava il paesaggio che si presentava ai suoi occhi per trasformarlo in morbide pennellate invase dalla luce. Il Museo Carlo Bilotti – Aranciera di Villa Borghese, immerso nel cuore del parco romano che tanto aveva affascinato e ispirato il maestro, accoglierà un’antologica dedicata all’artista, un focus incentrato esclusivamente sulle opere realizzate nella Villa, con un’indagine sulla prima produzione del pittore che, non ancora futurista, aveva già rivolto l’attenzione allo studio della luce e del colore.