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La maturità: i ricordi, i libri che non ho letto ed il desiderio di diventare uno studente strategico

Se c'è un incubo che mi tormenta da dieci anni (e per sapere quanti anni ho non vi resta che leggere questo post) é l’esame di maturità...

Se c’è un incubo che mi tormenta da dieci anni (e per sapere quanti anni ho non vi resta che leggere questo post) é l’esame di maturità. Ricordo ancora l’ansia che mi ha attanagliato per giorni ma soprattutto la prova dello scritto di latino in cui arrivai in ritardo e fui costretta ad accontentarmi del posto sfigatissimo al banchetto, sola, vicino la porta esclusa dalla possibilità che mi giungesse un qualsiasi tipo di aiuto.

Se ci ripenso mi sento male ed ora che ve ne scrivo mi si sta prosciugando la saliva. Sensazioni, immagini che non si tolgono dalla mia mente soprattutto per il fatto che non ero assolutamente preparata alla cosa. Conoscevo le caratteristiche di ogni singola prova ma alla frustrazione e alla paura di non riuscire a farcela non ero minimamente preparata.

Non c’é niente da fare, la maturità resta il primo, grande banco di prova per testare le proprie capacità e non ci sono Bignami, super caffè dello studente, auricolari che possano aiutarvi nella grande prova di restare soli con voi stessi a calibrare il tempo e ad utilizzare nel modo migliore tutte le vostre conoscenze.

Parlo di conoscenze e non di nozioni, badate bene, anche se nella nostra scuola spesso si fa fatica a fare una distinzione. La cosa che più mi pesava era infatti dover memorizzare tutte quelle informazioni e non dare libero sfogo alla mi creatività. Che cosa avrei voluto portare agli esami? Una pila di libri: Il Diario di Anna Frank, Se questo é un uomo di Primo Levi, Mauss di Art Spiegelman e commentarli con la commissione.

Sarebbe stato un sogno ed avrebbe avuto, per me, molto più valore delle domande sterili che mi sono state poste.
L’esame non andò poi così male e la vita mi ha dato poi tempo e spazio di parlare di libri su Reader’s Bench eppure qualcosa, ancora, non mi lascia in pace se é vero che ad ogni prova, parlo degli esami universitari, la paura e la tensione mi assalgono e mi travolgono.

Sentimenti molto comuni, a quanto pare, se Ponte alle Grazie arriva in libreria con Lo studente strategico (215 pagg, 14 euro), una riflessione più che un manuale vero e proprio, di Alessandro Bartoletti che cerca di affrontare una delle gravi mancanze della scuola italiana: l’approccio sbagliato allo studio.
E voi, che ricordi avete dell’esame di maturità? Spero siano migliori dei miei!

 

Blogario

 

18 giugno 2013

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