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La mafia é una montagna di merda

E’ questo quello che affermava Peppino Impastato che in quell’odore nauseabondo, fatto di paura e sottomissione, ci aveva vissuto fin da piccolo...

E’ questo quello che affermava Peppino Impastato che in quell’odore nauseabondo, fatto di paura e sottomissione, ci aveva vissuto fin da piccolo.

Un’opinione condivisibile, non credete?
Dello stesso avviso era anche Giovanni Falcone che, con il giovane Impastato, condivise l’impegno contro la mafia ed il coraggio di ribellarsi ad un sistema che dominava la Sicilia da decenni.

Giovanni Falcone non usò mai termini del genere ma conservò sempre una grandissima lucidità che non lasciava trapelare la paura che sono sicura, lo perseguitava.

C’era nei continui spostamenti dalla sua abitazione al tribunale bunker, c’era per ogni persona che lo veniva a trovare e per gli uomini della sua scorta. Ma oltre al terrore per la sorte della sua famiglia, c’era sicuramente il rimpianto di non aver abbastanza tempo.

Falcone sapeva che per lui non c’era scampo e le lunghe ore di lavoro sembravano sempre troppo poche davanti al baratro di una fine prematura che avrebbe, per sempre, impedito il progredire delle inchieste.

Un sorriso quasi sornione attraversava il suo volto, il sorriso dei giusti e di chi é apposto con la coscienza.
Cercarono prima di estrometterlo dalle indagini e poi di bloccare la sua carriera politica che forse avrebbe scoperto le collusioni della mafia con lo Stato.

Perché una cosa é certa le confessioni di Buscetta, che avevano fatto luce sull’organizzazione interna, mettevano in chiaro che la mafia nulla poteva senza la connivenza con i poteri più alti.

Giovanni Falcone poteva essere salvato? E’ da considerarsi un’altra vittima, insieme a Paolo Borsellino (e a tanti altri), degli interessi subdoli e meschini di una certa parte del potere? E che fine hanno fatto le battaglie che portavano il suo nome?
Sembrava che gli arresti degli ultimi anni potessero aver dato un colpo decisivo, ma i vecchi boss sono figure del passato che sono state ampiamente sostituiti dalle nuove leve.

Ora la mafia é un sistema, al cui comando ci sono veri e propri manager eppure gli affari si fanno sempre allo stesso modo. Grazie alle collusioni politiche é sempre la mafia che ha le mani ovunque: dai lavori pubblici, alla sanità, dal traffico di stupefacenti a quelli di rifiuti pericolosi.

Che cosa resta dell’opera di Giovanni Falcone? Il suo immenso coraggio ed un monito, importantissimo, a non abbassare mai la guardia.

La mafia é intorno a noi e vive, si nutre del nostro silenzio e del nostro disinteresse.
La storia di Peppino Impastato e Giovanni Falcone é racchiusa in due graphic novel targati BeccoGiallo. Un modo nuovo e sicuramente più vicino ai più giovani di parlare della mafia.

Di mafia si deve parlare, soprattutto ai bambini e ai ragazzi grazie a Peppino Impastato. Un giullare contro la mafia di Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso (128 pagg, 14 euro) e Giovanni Falcone di Giacomo Bendotti (144 pagg, 14 euro).

23 maggio 2013

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