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La casa di Jack, l’ultimo film di Lars Von Trier ispirato a Dante

"La casa di Jack", l'attesissimo e molto discusso film di Lars Von Trier esce domani al cinema. Il regista afferma di essersi ispirato a Dante

MILANO – Domani 28 febbraio esce nelle sale l’ultimo film di Lars Von Trier intitolato “La casa di Jack”. Il film, presentato al Festival di Cannes l’anno scorso, aveva destato la standing ovation, nonostante qualcuno abbia deciso di abbandonare la sale durante le prime riprese. “La casa di Jack” è infatti molto discusso: violento, crudo, vietato ai minori di diciotto anni. Il regista, in un’intervista al Corriere della Sera, ha affermato di essersi ispirato all’Inferno della Divina Commedia: infatti si tratta di un viaggio nel male.

Un film vietato ai minori di diciotto anni

“La casa di Jack”  il primo caso in Italia di film che esce nelle sale in una doppia versione: una versione italiana, priva delle scene più violente, e una versione danese, integrale, della durata di due ore e trenta. Entrambe le versione del film sono vietate ai minori di diciotto anni. “La casa di Jack”, come lo definisce lo stesso Lars Von Trier è un viaggio nel male, “nella selva oscura del male alla ricerca del bene”. Si tratta infatti della storia di Jack,  interpretato da Matt Dillon, un’esteta del male, che vede nell’uccidere un’opera d’arte, che si snoda attraverso “cinque incidenti”, ossia omicidi, che definiscono la sua evoluzione come serial killer. Nel personaggio di Jack Lars Von Trier crea un suo alterego, in quanto entrambi vogliono conoscere il Male, distinguendo e portando alla luce il Bene:

Entrambi ci inoltriamo nella “selva oscura” del male alla ricerca del bene.

Le scene che mostrano il modus operandi di Jack si alternano a brevi intermezzi composti da mash-up di quadri famosi, di animazioni, di frame tratti da suoi precedenti film come MelancholiaLe onde del destino, Antichrist, Dogville, che contribuiscono a distruggere le convenzioni riguardanti al tema in questione. Si annulla così il tempo narrativo: le inquadrature in cui le vittime vengono seviziate si dilatano grazie a queste intromissioni e di tanto in tanto compaiono strofe di Fame di David Bowie.

Jack come Dante e Verge come Virgilio

“La casa di Jack” è un’interpretazione del regista dell’Inferno dantesco. Lars Von Trier dice:

A ispirarmi è stata la Divina Commedia. Mi piaceva l’idea di un uomo che per pareggiare i conti con i nemici, li manda all’Inferno con debiti tormenti.

Non è un caso che il protagonista, quando tortura e poi uccide le sue vittime, indossi un mantello rosso con il cappuccio simile a quello che Dante indossa nei suoi ritratti. Il suo “compagno di viaggio” non poteva che essere Verge, Virgilio, che lo accompagna nel viaggio all’interno della “selva oscura” del Male. Il registra si è ispirato visivamente ai disegni di Blake e a “La barca di Dante” di Delacroix, che viene ricostruita fedelmente.

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