MILANO – La notte degli Oscar è la più attesa dell’anno e si è conclusa ieri sera con una statuetta portata a casa dall’Italia. A vincere un premio è stata la pellicola di Luca Guadagnino “Chiamami col tuo nome”, tanto apprezzata da pubblico e critica, che si è portata a casa l’Oscar per la miglior sceneggiatura, tratta dal romanzo di André Aciman e il cui adattamento cinematografico vede il nome di James Ivory. Il film si è presentato agli Oscar con 4 candidature: quella per il miglior film, miglior attore protagonista, miglior canzone e quella appunto della miglior scenografia non originale.
La trama
Il film, ambientato tra le Bergamo e Brescia, mette in scena la relazione tra Elio Perlman, un diciassettenne italo americano, e Oliver, un ragazzo ventiquattrenne che sta seguendo un dottorato nella casa del giovane. I due condividono, oltre alle origini ebraiche, molte passioni: discutono di film, libri, fanno passeggiate e corse in bici e presto capiscono di provare un forte sentimento l’uno per l’altro. Il film è ispirato all’omonimo libro di André Aciman.
La forma dell’acqua
Il grande protagonista della serata, come da aspettativa, è stata la pellicola di Guillermo del Toro “La forma dell’acqua” che nella sera degli Oscar si è aggiudicata il premio come miglior film. Il film inoltre a portato a casa anche le statuette per la migliore colonna sonora e la miglior regia. Il film era già premiato con il Leone d’Oro alla Mostra del Cinema di Venezia 2017, seguito da due Golden Globe, uno per la miglior regia e uno per la miglior colonna sonora, e tre Premi BAFTA. In contemporanea con la produzione del film è stato scritto il romanzo che, ampliandone la storia, verrà pubblicato in tutto il mondo. Una storia d’amore che, però, non è la classica storia d’amore: l’incontro tra una strana creatura ed Elisa, una donna muta che lavora al centro come addetta alle pulizie e usa il linguaggio dei segni per comunicare.