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Inside Magritte, a Milano è aperta la mostra multimediale

In un’esperienza tra reale e immaginario, la mostra racconta l’universo artistico di uno dei massimi pittori del XX secolo

MILANO – Dal 9 ottobre 2018 al 10 febbraio 2019 alla Fabbrica del Vapore di Milano sarà aperta al pubblico la mostra immersiva Inside Magritte. Emotion exhibition, un percorso esperienziale multisensoriale, che in circa 50 minuti inviterà il visitatore a entrare nell’universo surrealista con un linguaggio narrativo intenso e assolutamente evocativo. Coinvolgimento, illusione e allusione saranno gli strumenti per comprendere ed entrare nel mondo enigmatico di René Magritte.

La mostra

Curato dalla storica dell’arte belga Julie Waseige, “Inside Magritte” è un itinerario in cui a essere assolute protagoniste sono le atmosfere e i soggetti dei suoi quadri, probabilmente tra le immagini più note della pittura del ‘900: gli uomini in bombetta che galleggiano nel cielo delle metropoli, i corpi umani con la testa di pesce, la famosa Thraison des images (Ceci n’est pas une pipe).Un’unica stanza accoglierà i visitatori dove 160 immagini selezionate, si intrecceranno su pareti e pavimento, offrendo una visione completa dell’opera del maestro del surrealismo altrimenti impossibile da ammirare in un unico evento espositivo. Un eccezionale impatto visivo grazie al sistema Matrix X-Dimension ®, che si avvale di un imponente apparato di proiettori laser, in grado di trasmettere sulle superfici dell’installazione oltre 40 milioni di pixel, garantendo una definizione maggiore del Full Hd.

L’artista

René Magritte (1898-1968), è uno dei più importanti esponenti del movimento surrealista e uno dei pittori più rivouzionari del XX secolo. Dopo un iniziale esordio pittorico legato alle avanguardie futuriste e al cubismo, il pittore incontra l’opera di Giorgio De Chirico e rimane folgorato dal nuovo modo di guardare la realtà incarnato dall’artista italiano, che secondo Magritte rappresentava “un taglio netto con le abitudini mentali di artisti prigionieri del talento, dei virtuosi e di tutti i piccoli estetismi consolidati”. Sarà poi grazie all’incontro con André Breton  nel 1926 che inizierà a rivolgere la sua creatività all’universo onirico e più propriamente surrealista.

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