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I libri di Harry Potter vietati in una scuola del Tennessee

"Gli incantesimi sono veri". Così afferma il reverendo Dan Reehill, responsabile della messa al bando dei libri di Harry Potter alla St Edward Catholic School di Nashville

Una presa di posizione che fa sorridere, eppure è tutto vero. Il reverendo Dan Reehill della scuola cattolica di St Edward a Nashville, Tennessee, ha inviato via mail una comunicazione ai genitori degli studenti, informandoli che i libri della saga di Harry Potter sarebbero stati banditi dall’istituto. Il motivo della censura? “Quegli incantesimi sono veri”, e “potrebbero far comparire presenze maligne”.

Le ragioni della censura

La decisione è arrivata dopo un consulto con un gruppo di esorcisti tra Stati Uniti e Vaticano (che non ha commentato la vicenda). Gli esperti hanno, a quanto pare, supportato le teorie del reverendo, che ha ufficializzato la definitiva messa al bando della saga nata dalla penna di J. K. Rowling. Nella mail, riportata dal The Tennessean, afferma: «Questi libri presentano la magia sia come bene che come male, il che non è vero, è anzi un astuto inganno. Gli incantesimi e le fatture usate nel testo sono veri, e letti da un essere umano rischiano di evocare spiriti malvagi alla presenza del lettore».

I roghi ai libri di Harry Potter

Non si tratta certo della prima volta che un esponente di un ordine religioso prende provvedimenti contro le opere della Rowling, opere che hanno fatto e continuano a far sognare generazioni di ragazzi e adulti. Solo qualche mese fa, in Polonia, un gruppo di preti aveva dato alle fiamme i libri di Harry Potter, colpevoli di incitare alla stregoneria. La stessa cosa era successa in Messico, nel 2001. Per certi versi, la censura è ancora più grave del rogo, soprattutto se si pensa che è stata indetta in una scuola. È spiacevole pensare che i giovani studenti della St Edward possano venire criticati dai loro insegnanti per aver letto una delle saghe fantasy più belle, più appassionanti e più istruttive di sempre. Ci consoliamo pensando che, probabilmente, ben pochi studenti e genitori prenderanno sul serio il divieto, e continueranno a godersi i libri di Harry Potter senza preoccuparsi troppo.

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