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Eduardo De Filippo, le frasi e gli aforismi celebri

In occasione dell'anniversario del grande autore teatrale Eduardo de Filippo vi proponiamo le sue frasi più celebri

Oggi il mondo del teatro ricorda Eduardo de Filippo, nato il 24 maggio 1900 a Napoli e scomparso il 31 ottobre 1984 a Roma. Eduardo de Filippo è stato uno dei massimi esponenti della cultura italiana del Novecento, autore di numerosi drammi teatrali da lui stesso diretti e interpretati. Molti dei suoi lavori, inoltre, sono stati tradotti e portati all’estero. Fu candidato al Premio Nobel per la Letteratura e venne nominato, grazie ai suoi meriti, Senatore a Vita dall’allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini.

Una vita per il teatro

Grande commediografo e attore di vaglia Eduardo De Filippo nacque il 24 maggio 1900 a Napoli, in via Giovanni Bausan, da Luisa De Filippo e da Eduardo Scarpetta. Al pari dei fratelli cominciò ben presto a calcare le tavole del palcoscenico: il suo debutto avvenne alla verde età di quattro anni al teatro Valle di Roma, nel coro della rappresentazione di una operetta scritta dal padre.

A soli undici anni, per il suo carattere un po’ turbolento e per la scarsa propensione agli studi, venne messo nel collegio Chierchia di Napoli. Ma ciò non servì a farlo riappacificare con le istituzioni scolastiche, per cui solo due anni dopo, quando era al ginnasio, interruppe gli studi. All’età di quattordici anni entrò nella compagnia di Vincenzo Scarpetta, nella quale recitò ininterrottamente per circa otto anni.

In questa compagnia teatrale Eduardo fece di tutto, a cominciare dal servo di scena, all’attrezzista, al suggeritore, al trovarobe, fino a quando nel 1920 non s’impose per le sue doti recitative nei ruoli di comico primario e per la sua spiccata propensione all’inventiva. E’ datato 1920 il suo primo atto unico pubblicato: “Farmacia di turno”.

Il suo impegno artistico era tale e tanto che anche durante il servizio militare Eduardo, nelle ore libere, si recava in teatro a recitare. Finito il servizio militare nel 1922 Eduardo De Filippo lasciò la compagnia di Vincenzo Scarpetta passando a quella di Francesco Corbinci, con il quale esordì al teatro Partenope di via Foria a Napoli con Surriento gentile di Enzo Lucio Murolo; fu in questo lavoro che Eduardo si cimentò per la prima volta in una regia impegnata.

Nel 1922 scrisse e diresse un altro suo lavoro teatrale, “Uomo e galantuomo”. Lasciata la compagnia di Francesco Corbinci ritornò nella compagnia di Vincenzo Scarpetta nella quale rimase fino al 1930. In questo periodo conobbe e sposò Doroty Pennington una americana in vacanza in Italia e recitò anche in altre compagnie come quella di Michele Galdieri e di Cariniù Falconi; nel 1929 con lo pseudonimo di Tricot scrisse l’atto unico “Sik Sik l’artefice magico”.

Nel 1931 con la sorella Titina ed il fratello Peppino formò la compagnia del Teatro Umoristico, debuttando al teatro Kursaal il 25 dicembre con il capolavoro “Natale in casa Cupiello” che all’epoca era solo un atto unico. Rimase a capo di questa compagnia fino al 1944 riscuotendo ovunque successi e consensi, diventando inoltre una vera e propria icona di Napoli. Eduardo De Filippo muore il 31 ottobre 1984 nella clinica romana Villa Stuart dove era stato ricoverato pochi giorni prima. La sua eredità artistica è stata portata avanti degnamente dal figlio Luca.

eduardo de filippo mostra

Eduardo De Filippo, il genio del teatro italiano

Il 31 ottobre del 1984 veniva a mancare Eduardo De Filippo, uno dei più grandi autori del teatro italiano del Novecento. Ripercorriamo insieme la sua vita

Eduardo De Filippo, le frasi più belle

Vi proponiamo di seguito gli aforismi più celebri di Eduardo De Filippo

.“E’ stata tutta una vita di sacrifici e di gelo! Così si fa il teatro. Così ho fatto! ma il cuore ha tremato sempre tutte le sere! e l’ho pagato, anche stasera mi batte il cuore e continuerà a battere anche quando si sarà fermato.”

“Sono religioso a modo mio. Io so che mi trovo qui per una ragione, e questo è già sufficiente. Se non mi è stato spiegato perché sono venuto, vuol dire che non lo devo sapere.”

“L’uomo non è cattivo, ha solo paura di essere buono”

“Se un’idea non ha significato e utilità sociale non m’interessa lavorarci sopra”

“Quando è buon tempo ognuno è marinaio e si vorrebbe mettere al timone. Col mare in calma tutti sono capaci di portare un vapore a passeggiare.”

“Quand’ero piccolo amavo i vecchi, poi a un’età giovanile, non so, frequentavo i vecchi e non i giovani. Perché dai vecchi io apprendevo la saggezza, apprendevo e stavo a sentire quello che mi dicevano. E in quell’epoca i vecchi erano più altruisti. Mi ricordo un particolare: non vedevo l’ora di diventare vecchio.”

.“Voglio dire che tutto ha inizio, sempre da uno stimolo emotivo: reazione a una ingiustizia, sdegno per l’ipocrisia mia ed altrui, solidarietà e simpatia umana per una persona o un gruppo di persone, ribellione contro leggi superate e anacronistiche con il mondo di oggi.”

.“I fantasmi non esistono. I fantasmi siamo noi, ridotti così dalla società che ci vuole ambigui, ci vuole lacerati, insieme bugiardi e sinceri, generosi e vili.”

Essere superstiziosi è da ignoranti, ma non esserlo porta male.”

.“La vita è dura e nessuno t’aiuta. O meglio, c’è chi ti aiuta ma una volta sola per poter dire ‘t’ho aiutato’!”

.“Teatro significa vivere sul serio quello che gli altri, nella vita, recitano male.”

“Il teatro porta alla vita e la vita porta al teatro. Non si possono scindere le due cose.”

“Io mi riallaccio a quello che ha detto un mio collega francese: “Il teatro si fa, non si discute”. E così ho fatto.”

“Con la tecnica non si fa il teatro. Si fa il teatro se si ha fantasia.”

“Ogni minuto muore un imbecille e ne nascono due.”

“Si ‘a guerra se perde l’ha perduta ‘o popolo; e si se vence, l’hanno vinciuta ‘e prufessure.”

“C’è un’altra cosa che non dice bugie: ‘a morte.”

“Sulla scena so esattamente come muovermi. Nella vita sono uno sfollato.”

 

 

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