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De Chirico a Ferrara: Metafisica e avanguardia

La metafisica di De Chirico approda nella città estense per una prima unica incentrata sull’approfondimento del periodo delle avanguardie. A cento anni dalla loro creazione tornano a Ferrara alcuni rari capolavori metafisici realizzati da Giorgio de Chirico proprio a Ferrara.

MILANO – La metafisica di de Chirico approda nella città estense per una prima unica incentrata sull’approfondimento del periodo delle avanguardie. A cento anni dalla loro creazione tornano a Ferrara alcuni rari capolavori metafisici realizzati da Giorgio de Chirico proprio a Ferrara. Il lavori ideati fra il 1915-1917 coincidono con l’esperienza al fronte ferrarese di de Chirico e il fratello. Il soggiorno emiliano segna sia la pittura di Giorgio sia il fratello Alberto Savinio che abbandona la musica per dedicarsi esclusivamente alla scrittura.

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LO STILE – Le bellezze architettoniche colpiscono l’artista che le immortala sulla sua tela. Il celebre Castello Estense o le grandi piazze deserte diventano non solo lo scenario ma le protagoniste indiscutibile dei suoi lavori assurgendo a veri e propri teatri di posa dell’artista. Le prospettive geometriche e suggestive della città entrano a far parte della geografia artistica del pittore. Neppure i colori restano inalterati, le tele si accendono e De Chirico giunge a un cromatismo mai visto prima di allora. Le scene non mancano di giochi di illusione frutto delle prospettive esageratamente geometriche e delle inquietanti presenze tipiche della sua pittura.

 

METAFISICA E AVANGUARDIE – La mostra per la priva volta unisce i capolavori dipinti da de Chirico e Carrà nel 1917 a Villa del Seminario, l’ospedale psichiatrico militare dove furono ricoverati per la cura delle nevrosi di guerra. Peculiarità dell’esposizione, la possibilità di ammirare gli originali dei grandi manichini di de Chirico insieme alla serie quasi completa delle opere metafisiche di Carrà. Determinante anche la presenza dei lavori risalenti al 1916/1919 di Giorgio Morandi, che come De Chirico sfruttò i manichini per le sue opere stranianti. Le opere di De Pisis, amico intimo di Giorgio, completano il quadro metafisico degli anni della guerra.

La mostra delle avanguardie rimarrà a Ferrara fino al 28 febbraio 2016.

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