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La guida pratica per eliminare la plastica dalla propria vita

Will McCullan di Green Peace ci spiega in modo pratico come eliminare la plastica dalle nostre vite, per proteggere i mari

MILANO – Sabato scorso ci è giunta una terribile notizia, che purtroppo non costituisce un caso isolato: un capodoglio è stato trovato morto sulla spiaggia di Lascari, presso Palermo. La cosa preoccupante e raccapricciante è che lo stomaco dell’animale era pieno di plastica. Come detto sopra, non è un caso isolato, in quanto negli ultimi cinque mesi cinque sono stati i casi di capodogli spiaggiati sulle nostre coste: a marzo uno di questi aveva 22 chili di plastica nello stomaco. Per avere una maggior coscienza di questo grave allarme ambientale Greenpeace e The Blue Dream Project monitoreranno per tre settimane i livelli di inquinamento da plastica nel Mar Tirreno.
Noi per diventare dei consumatori più consapevoli e per contribuire nel nostro piccolo al benessere dell’ambiente, prima che sia troppo tardi (nel 2050 sono previsti più pezzi di plastica che pesci nel mare, se non si prendono seri provvedimenti), e per seguire una buona condotta che influenzi anche le persone più vicine a noi, possiamo leggere e informarci con il libro di Will McCallum, il responsabile di Oceans Greenpeace UK, “Vivere senza plastica“.

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In teoria…

Il libro di Will McCullan “Vivere senza plastica” non è un semplice saggio, ma una guida pratica per molti di noi che siamo intenzionati a ridurre drasticamente la plastica, ma che non sappiamo da dove iniziare. La plastica a cui si fa riferimento è quella monouso, usa e getta, quella che utilizziamo per pochi minuti, ma che l’ambiente ci mette centinaia di anni per smaltirla. Certo a volte questo tipo di plastica è indispensabile, basti pensare ad una persona con problemi di mobilità che è costretta a bere con la cannuccia, ed è proprio per questa ragione che eliminare la plastica dalle nostre vite è imprescindibile dal comprendere con attenzione la situazione in cui ci troviamo oggi.
Secondo i dati di Greenpeace, il peso di rifiuti plastici che raggiunge ogni anno il mare oscilla tra i 4,9 e i 12,7 milioni di tonnellate. Data l’enorme quantità di plastica che consumiamo, non è possibile smaltirla tutta e quindi la plastica che non viene smaltita finisce nei corsi d’acqua, mentre la plastica non riciclata viene spessa raccolta in discariche vicino alle coste e da qui raggiunge facilmente il mare. Le stime affermano che solo il 14% dei rifiuti plastici prodotta raccolta viene recuperata e di questo solo il 5% viene effettivamente riciclato. Quindi, sembra quasi superfluo dirlo, ma le aziende devono cominciare a considerare dei progetti alternativi alla plastica usa e getta.

Oltre il 90% degli uccelli marini ha della plastica nello stomaco e nell’intestino

…e in pratica

Come dice Will McCullan, cinque sono le mosse per eliminare la plastica dalle proprie vite: 1. prima di tutto bisogna comprare una borraccia, una tazza termica da caffè, una borsa o uno zaino per fare la spesa, e un contenitore per alimenti o un portavivande.
2. Sbarazzarsi di tutta i prodotti plastici monouso che abbiamo in casa e riportarla dove l’abbiamo comprata.
3. Diffondere l’importanza del vivere senza utilizzare la plastica tra amici e conoscenti
4. Capire quali negozi vicino a noi usano meno materiali plastici, come il fruttivendolo che permette di usare delle nostre borse per la frutta e la verdura; evitare in pausa pranzo di mangiare in fast-food, ma portarsi il cibo da casa, così da evitare inutili imballaggi.
5. Organizzare una campagna per vivere senza plastica

I modi per eliminare la plastica nelle nostre vite, partendo dalla nostra casa, sono molto meno estremi di quanto possiamo immaginarci: basta informarci. Ve ne riportiamo alcuni.
Per esempio, i nostri bagni traboccano di contenitori di saponi, shampoo, balsami, che sono prodotti plastici usi e getta, come dunque evitare tale consumo? Si potrebbe pensare di comprare bottiglie di 5 o 10 litri del prodotto e rabboccare di tanto in tanto il nostro dosatore di vetro ricaricabile; oppure il modo migliore sarebbe quello di servirsi di sapone solido, così da evitare imballaggi inutili (attenzione però che questo sapone deve trovarsi in scatole di latta, o di alluminio e non di plastica). Un altro aspetto molto importante per quanto riguarda la nostra igiene personale è quella di evitare prodotti che contengano microsfere, ossia palline minuscole di materiali plastici che troviamo in dentifrici, creme solari, saponi, cosmetici etc. Per accorgersi della presenza delle microsfere basta leggere sulla confezione se vi si trovano sostanze plastiche (dal PET al nylon).
E lo sapevate che 1/3 dei rifiuti plastici negli oceani è costituito dalle microfibre che i nostri abiti rilasciano quando li laviamo? Proprio così. Per evitare che le microfibre di materiali sintetici finiscano nelle acque, occorre servirsi di una borsa Guppyfriend in cui inserire i nostri vestiti così da intrappolare le microfibre.
Per quanto riguarda i sacchetti di plastica, dimentichiamoceli! D’ora in avanti dovremo usare solo borse di tessuto o comodi zainetti in cui riporre la nostra spesa.

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