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Anita Book, ”Con il mio blog voglio contagiare il mondo con il virus della lettura”

I blog utilizzano l'immediatezza della comunicazione on line per diffondere opinioni e contenuti culturali di estrema importanza. Lo sostiene Anita Book, la blogger che ha creato L'Ora del Libro...
“Nessuna competizione tra giornalisiti-critici e blogger: esprimiamo pareri da prospettive diverse”, lo afferma la blogger Anita Book, che ci manifesta il suo entusiasmo per la diffusione dei blog dedicati ai libri

MILANO – I blog utilizzano l’immediatezza della comunicazione on line per diffondere opinioni e contenuti culturali di estrema importanza. Lo sostiene Anita Book, la blogger che ha creato "L’Ora del Libro", appuntamento costante e continuo, in rete, per gli appassionati di libri e lettura. Presentandoci la sua iniziativa, Anita iflette sulla diffusione dei blog letterari e su come possano incidere sulla situazione editoriale italiana.

Come è nato il suo blog?

Il mio blog è nato ben tre anni fa, in un ventoso pomeriggio autunnale, durante una passeggiata in libreria. L’idea è sorta all’improvviso, come una specie di folgorazione o ispirazione mistica. Ricordo di aver pensato: perché non condividere la mia profonda passione per la lettura con il mondo intero videorecensendo i libri che leggo ogni giorno, alle cinque in punto di pomeriggio? E così prese vita L’Ora del Libro. All’inizio ero solita pubblicare le mie videorecensioni con una certa regolarità, affiancata sempre da una tazza di tè fumante; poi è successo che: a) il tè ha cominciato a darmi insonnia, b) la mia vita è diventata più frenetica e impegnativa e mi ha impedito di continuare a sostenere i ritmi di una volta. Una cosa è certa però: non abbandonerò mai il mio amato salotto virtuale e tutti i miei amici lettori.

All’interno del blog, quali tematiche vengono affrontate, inerenti ai libri ed alla lettura, e in che modo?
Quando ho deciso di aprire il blog non ho pensato a delle tematiche particolari e ancora oggi tutto ciò che pubblico non ha una omogeneità contenutistica. Parlo di libri, aggiorno i miei lettori sulle nuove uscite, intavolo discussioni sui titoli più caldi dell’editoria italiana e internazionale e mi preoccupo di stimolare soprattutto l’interesse dei giovani nei confronti dell’universo culturale e letterario. Non è mai stata una missione semplice ma è pur vero che Anita Book non è mai stata — e mai lo sarà — una ragazza facile all’arresa e per questo motivo ho sempre perseguito, nonostante gli ostacoli e i piccoli intoppi, il mio obiettivo: contagiare il mondo con il virus della lettura.

Cosa nei pensi dei diversi blog letterari della rete?

Siamo partiti in pochi e adesso siamo diventati numerosissimi. Non posso che manifestare entusiasmo ed infinita gioia nel sapere che sempre più gente, la maggior parte della quale costituita da ragazzi, si faccia coraggio ed esponga pubblicamente le proprie aspirazioni, i propri interessi e la propria personalità. Più di ogni altra cosa, poi, ritengo che sia assolutamente necessario e incredibilmente produttivo servirsi della rete per conversare di libri e lettura; grazie all’immediatezza della comunicazione, infatti, e al potere di diffusione di Internet si riesce a operare una sensibilizzazione massiccia e veloce. Della serie: più se ne parla, meglio è.

Spesso i giornalisti non vedono di buon occhio l’operato dei blogger. Che si sente di dire a coloro della stampa che criticano l’idea che i blog possano costituire uno strumento di cultura?

Domandona. Conosco bene la differenza tra un giornalista e un comune e semplice blogger, eppure ciò che mi sento di dire in merito alla questione "professionalità, competenza e qualità" è che spesso e volentieri il lavoro di quest’ultimo traduce in maniera più diretta, spontanea e autentica un giudizio che magari un critico di mestiere esprimerebbe con sì maggiore — e sicuramente migliore — precisione e accuratezza, ma anche con maggiore distacco emotivo e originalità. Attenzione, i miei non vogliono essere toni polemici o denigratori, ma solo il parere a cuore sincero di una lettrice laboriosa e tanto attenta ad offrire un servizio serio e valido ai suoi utenti. Anzi, sono del parere che si potrebbe instaurare un’utile collaborazione tra giornalisti e blogger.

Cosa ne pensa dell’attuale panorama editoriale italiano?
Che l’editoria italiana dovrebbe essere più pronta alla sperimentazione, che dovrebbe farsi coraggiosa dinnanzi alla selezione delle opere da pubblicare e da importare, tenendo conto sì delle nuove tendenze di mercato ma anche dei generi più innovativi. Bisogna che, a mio avviso, ascolti e accolga le esigenze dei lettori, anche dei più esigenti, e che si dimostri capace di esplorare territori ancora sconosciuti e al contempo stimolanti.

8 febbraio 2013

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