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Le 9 storie d’amore più belle di William Shakespeare

Scopri le storie d'amore più celebri delle opere di William Shakespeare. Coppie famose che hanno fatto la storia della letteratura e che ancora oggi appaiono attuali.

Di storie d’amore è ricca la letteratura. Ma, quelle immortalate da William Shakespeare lasciano senza fiato. 

Il bardo della letteratura inglese può essere considerato uno dei più grandi narratori di tutti in tempi. 

William Shakespeare eccelse sia nella tragedia sia nella commedia. È stato in grado di legare il gusto popolare dell’epoca con una dettagliata psicologia dei personaggi.

Quella messa in scena da Shakespeare è stata una poetica sublime, di notevole profondità filosofica.

Degne di attenzione anche le sue indimenticabili opere teatrali, nelle quali le storie d’amore in esse rappresentate sono esilaranti, a volte tragiche, ma dolorosamente belle e suggestive.

I personaggi maschili e femminili si fondono per offrire al lettore infiniti significati, ed è questa la grandezza, che non hanno tempo. 

Le storie d’amore rappresentate nelle sue opere sono eterne, sempre attuali. Lo dimostra il fatto che soprattutto il cinema è riuscito a scardinarle dall’epoca in cui furono scritte (tra la fine del 1500 e i primi anni del 1600) ambientandole nella contemporaneità della nostra epoca.

Le storie d’amore più celebri di William Shakespeare

1.  Viola, Orsino, Olivia, Sebastian, Antonio – “La dodicesima notte

La dodicesima notte, o quel che volete (in inglese Twelfth Night, or What You Will) è una commedia in cinque atti, scritta da William Shakespeare tra il 1599 e il 1601 e pubblicata postuma nel First Folio del 1623.

Una storia d’amore intrigante e piena di colpi di scena.  I protagonisti sono: 

Viola 

La protagonista femminile indiscussa della commedia, figlia del duca di Messina e sorella gemella di Sebastian.

Crede di aver perso il fratello nel corso del naufragio che l’ha portata in terra d’Illiria.

Si innamora del del duca Orsino, ma sapendolo innamorato a sua volta di Olivia, si finge uomo travestendosi per servirlo a corte.

Preso il nome di Cesario, sarà il motore scatenante degli intrighi della commedia.

Il duca Orsino

È il signore di Illiria, un giovane virtuoso e gentiluomo, riconosciuto come tale da Olivia. Arde d’amore per la donna, anche se l’amore non è corrisposto. A sua volta, è amato da Viola, che si finge uomo per servirlo e stargli vicino.

La contessa Olivia

Contessa di Illiria, celebra il lutto per la morte del fratello celandosi alla vista di coloro che vengono a farle visita tramite un velo che le nasconde il volto.

Rifiuta la corte di Orsino per il fioretto autoimpostosi di sette anni di clausura.

Riceve Viola mascherata da Cesario e se ne innamora, infittendo l’intreccio della commedia.

Sebastian

È il figlio omonimo del duca di Messina e fratello gemello di Viola, da lei creduto inizialmente morto nel corso del naufragio che li ha separati.

Sebastian crede deceduta invece Viola.

Antonio

È il capitano di vascello e amico di Sebastian. Da una battuta di Sebastian sappiamo che quest’ultimo viaggiava sotto il falso nome di Roderigo.

Esistono teorie più che chiare sul fatto che Antonio sia attratto a livello omoerotico dal giovane Sebastian.

All’inizio della vicenda Antonio salva il giovane Sebastian e gli dice che o il giovane sarebbe stato lì con lui oppure alla corte di Orsino ci sarebbero andati insieme, usando la frase

In questo spettacolo corale, amori e messaggeri si intrecciano, si meravigliano e vengono colti di sorpresa.

È una storia d’amore che si sviluppa in luoghi inaspettati, come lo sono i personaggi (e le loro condizioni sociali).

Quel che è memorabile è il modo in cui i personaggi affrontano il sentimento, perseguendolo, esplorando i confini dell’accettabilità sociale e le loro nozioni di sessualità.

Naturalmente, la farsa verrà alla fine risolta, ma il peso di tutte queste possibilità permane.

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2.  Rosalinda e Arden – Come vi piace

Come vi piace (As You Like It) è una commedia in cinque atti di William Shakespeare, scritta, in versi e in prosa, tra il 1599 e i primi mesi del 1600 e pubblicata per la prima volta nel First Folio nel 1623.

Come vi piace racconta dell’eroina Rosalinda mentre fugge dalle persecuzioni della corte di suo zio e si innamora nella Foresta di Arden.

La commedia rimane tra le preferite dal grande pubblico, ed è stata adattata per la radio, il cinema ed il musical.

Rosalinda è forse l’eroina più accattivante tra i personaggi shakespeariani, forse perché riesce a prendersi gioco dell’amore. Il tempo le permette di valutare il suo amante.

Attraverso gli escamotage della commedia, il sentimento non sempre si mostra in tempo per non perdere l’amato, ma nonostante la follia e l’esuberanza, l’amore riesce comunque a rivelarsi.

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3. Amleto e Ofelia – Amleto

Amleto (The Tragedy of Hamlet, Prince of Denmark -La tragedia di Amleto, principe di Danimarca) è tra le più famose e citate tragedie di William Shakespeare. Fu scritta probabilmente tra il 1600 e l’estate del 1602.

La storia d’amore di Amleto e Ofelia è una delle più originali e intriganti di tutta la storia della letteratura mondiale.

“Essere o non essere” è una delle frasi più note ed erroneamente legata all’immagine di Amleto che tiene in mano un teschio.

In realtà la scena del teschio è nella parte finale del dramma (atto V, scena I) e non ha niente a che vedere con “Essere o non essere”, che si trova nella parte centrale (atto III, scena I).

Il tema della follia è ciò che rende questa storia d’amore tra le più tragicamente romantiche di tutta l’opera di Shakespeare. 

Ofelia muore d’amore e di tristezza. Innamorata del giovane Amleto, viene respinta , delusa, torturata.

Amleto uccide il padre ma ad un dolore strettamente connesso alla perdita , in Ofelia a primeggiare è la delusione, la perdita di colui a cui ha dato il suo cuore. Cade, precipitandosi con euforica malinconia, nella follia assoluta. Affoga nel dolore e in un fiume, trasportata dalle correnti e dai fluttui: è un immagine spaventosamente bella, poetica e decadente

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4. Macbeth e Lady Macbeth

Macbeth (The Tragedy of Macbeth) è una fra le più note e citate tragedie shakespeariane. Drammatizza i catastrofici effetti fisici e psicologici della ricerca del potere per il proprio interesse personale.

Fu composta tra il 1605 e il 1608 e pubblicato nel Folio del 1623 ed è costituita in 5 atti.

È stata rappresentata e riadattata nel corso dei secoli, Macbeth è divenuta l’archetipo per eccellenza della brama di potere e dei suoi pericoli.  Molte ombre e misteri che ancora aleggiano attorno alla vicenda della coppia Macbeth/Lady Macbeth, la cui vicenda personale è arricchita da un non-detto pregno di ambiguità.

Per la trama Shakespeare si ispirò liberamente al resoconto storico sul re Macbeth di Scozia di Raphael Holinshed e a quello del filosofo scozzese Ettore Boezio.

Senza dubbio William Shakespeare ritrae qui l’essenza di una vera coppia, nessun partner può fare a meno dell’altro. 

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5. Antonio e Cleopatra

Antonio e Cleopatra (Antony and Cleopatra) è una tragedia storica di William Shakespeare in cinque atti. Apparve sulla scena per la prima volta nel 1607 o nel 1608, e fu stampata nel First folio nel 1623.

La tragedia segue la relazione tra Cleopatra e Marco Antonio dalla guerra contro i Parti fino al suicidio di Cleopatra. L’antagonista è rappresentato da Cesare Ottaviano, triumviro e futuro primo imperatore di Roma.

Sono persone orribili, ma c’è una ragione per cui, a distanza di millenni, si racconta ancora la loro storia. È la miglior storia d’amore rappresentata da William Shakespeare con sfondo politico, un vincolo che ha sfidato la sopravvivenza di ogni rapporto.

A volte, se le persone sembrano orribili, è perché agiscono contro amore.  Alla fine però ognuno compie la sua scelta: vivere senza l’altro sarebbe peggio di niente. Se solo questi due folli innamorati ci fossero arrivati prima.

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6. Beatrice e Benedetto, Molto rumore per nulla

Molto rumore per nulla (Much Ado About Nothing) è una commedia teatrale scritta da William Shakespeare tra l’estate del 1598 e la primavera del 1599, ambientata a Messina.

L’opera rientra a pieno titolo nel novero delle tragicommedie, nelle quali l’elemento comico si fonde a quello tragico e propriamente drammatico, qui rappresentato dalla finta morte di una delle protagoniste, la bella Ero, e dal complotto ordito da Don Juan per tentare di sviare la storia dal lieto fine cui tuttavia volge.

Beatrice e Benedetto, con la loro “guerra allegra”, rappresentano una delle storie d’amore più romantiche di sempre.

Beatrice viene indotta con l’inganno a dichiarare il proprio amore a Benedetto, un soldato con cui porta avanti continue schermaglie. 

Per via di pettegolezzi secondo i quali i due sarebbero innamorati l’una dell’altro, i due finiranno per sposarsi. Un amore che nasce dall’inganno e che rende l’inganno il volano per stimolare i sentimenti nascosti.

Sono i protagonisti che più si ricordano delle storie d’amore shakespeariane.  Rappresentano la base su cui si costruiranno i moderni complotti tra volontà e romanzo. 

Incarnano sia Caterina e Petruccio, sia Rosalinda e Orlando, tenuti separati dall’orgoglio e dalle battaglie come Romeo e Giulietta. Sono uniti ma distanti, e nonostante ciò riescono l’un l’altro a tirar fuori la loro parte migliore o peggiore. 

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7. Titania e Bottone (Bottom), Sogno di una notte di mezza estate

Sogno di una notte di mezza estate (A Midsummer Night’s Dream) è una commedia di William Shakespeare scritta intorno al 1595.

I due incarnano il sortilegio o meglio  l’assurdità dell’amore. Non è una satira, Shakespeare riprende in modo beffardo tutto quel che ciascuno noi ha sperimentato per amore.

Non a caso, tra boschi incantati e fiori magici l’incontro tra Titiana e Bottom è del tutto casuale. Deriva da una serie di magici eventi che portano i diversi personaggi della storia a cambiare partner a seconda della magia ricevuta. 

Il loro corteggiamento e loro la delusione sono espressione di un amore eterno, poiché “Ragione e amore oggi tengono insieme la piccola società”.

Sembrerebbe all’apparenza una commedia lieta, invece dietro queste beffe si  cela la malinconia, determinata  dalla concezione poetica dell’autore. 

Si tratta di un neoplatonismo che allontana l’Amore ideale , lasciando ai mortali un Amore reale di carenze e inadeguatezze, riconoscibile soprattutto nell’asimmetria  tra l’amore ideale di Titania e Oberon e quello reale incarnato dalle tre coppie Teseo-Ippolita, Ermia-Lisandro ed Elena-Demetrio.

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8. Caterina e Petruccio, La bisbetica domata

La bisbetica domata (The Taming of the Shrew, letteralmente in italiano L’addomesticamento della bisbetica) è una commedia di William Shakespeare.

L’opera, divisa in cinque atti scritti sia in versi che in prosa. Il protagonista è Petruccio, avventuriero veronese, che sposa e soggioga l’intrattabile Caterina di Padova, attirato soprattutto dalla sua dote.

Composta tra il 1590 3 il 1591 andò in prima assoluta nel 1593.

William Shakespeare mostra in quest’opera tutta la sua sensibilità critica nei confronti della condizione della donna al suo tempo, analizzando abilmente la psicologia femminile. 

Si oppone ai vincoli matrimoniali combinati per interesse, e nella persona di Caterina rappresenta ironicamente i conflitti di una moglie domata dal matrimonio, la quale, nel difficile rapporto con Petruccio, mostra tutta l’intelligenza femminile e l’ostinazione che la sostengono.

Il punto di vista messo in scena è indiscutibilmente quello maschile del teatro elisabettiano.

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9. Romeo e Giulietta

Romeo e Giulietta (The Most Excellent and Lamentable Tragedy of Romeo and Juliet) è una tragedia di William Shakespeare composta tra il 1594 e il 1596, tra le più rappresentate, nonché una delle storie d’amore più famose e popolari del mondo.

La vicenda dei due protagonisti ha assunto nel tempo un valore simbolico, diventando l’archetipo dell’amore perfetto, ma avversato dalla società.

Innumerevoli sono le riduzioni musicali (per esempio: il poema sinfonico di Čajkovskij, il balletto di Prokof’ev e anche, di Kenneth MacMillan, l’opera di Gounod, l’opera di Bellini I Capuleti e i Montecchi e il musical West Side Story) e cinematografiche (fra le più popolari quelle dirette da Franco Zeffirelli e Baz Luhrmann).

È una tragedia, un dramma medievale, dove gli amori infelici o l’ascesa dei re erano dovuti solo ed esclusivamente al destino, alla casualità guidata da una forza superiore ed oscura.

La tragicità dei due amanti è un monito alla vanità dell’uomo che si occupa di questioni futili allontanandosi da Dio, l’unica salvezza possibile.

Romeo: Devo continuare ad ascoltarla oppure rispondere a ciò che dice?

Giulietta: È solamente il tuo nome a essermi ostile: tu saresti sempre lo stesso anche se non fossi un Montecchi. Che cosa vuol dire la parola Montecchi? Non è una mano, o un braccio o un viso, né un’altra parte che appartiene a un essere umano. Oh, sii qualche altro nome! Quello che noi chiamiamo col nome di rosa, anche chiamato con un nome diverso , conserverebbe ugualmente il suo dolce profumo. Allo stesso modo Romeo, se portasse un altro nome, avrebbe sempre quella rara perfezione che possiede anche senza quel nome. Rinuncia quindi al tuo nome, Romeo, e in cambio di quello, che tuttavia non è una parte di te, accogli tutta me stessa.

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