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Le 10 migliori storie d’amore nelle opere di William Shakespeare

Oggi, 23 aprile, in occasione dell'anniversario di nascita e di morte di William Shakespeare, ecco la classifica delle 10 migliori coppie nelle opere del bardo

Considerato il poeta per eccellenza, rappresentativo del popolo inglese, William Shakespeare eccelse sia nella tragedia sia nella commedia: è stato in grado di legare il gusto popolare dell’epoca con una dettagliata psicologia dei personaggi, una poetica sublime e notevole profondità filosofica. Il “bardo” Shakespeare ha scritto alcune delle più importanti tragedie che la lingua inglese abbia mai conosciuto, oltre a commedie e sonetti, tra i migliori memoriali per bellezza e passione.

Oggi, in occasione dell’anniversario di nascita e di morte di William Shakespeare, vi parliamo delle sue indimenticabili opere teatrali, e in particolare delle storie d’amore in esse rappresentate: esilaranti, a volte tragiche, ma dolorosamente belle e suggestive.

Ecco di seguito la classifica delle 10 migliori coppie nelle opere del bardo William Shakespeare:

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William Shakespeare, le 10 opere più belle

 In occasione dall’anniversario dalla morte di William Shakespeare, vi proponiamo le sue dieci opere più celebri

10) Viola / Orsino / Olivia / Sebastian / Antonio, “La dodicesima notte

In questo spettacolo corale, amori e messaggeri si intrecciano, si meravigliano e vengono colti di sorpresa. È una storia d’amore che si sviluppa in luoghi inaspettati, come lo sono i personaggi (e le loro condizioni sociali). Quel che è memorabile è il modo in cui i personaggi affrontano il sentimento, perseguendolo, esplorando i confini dell’accettabilità sociale e le loro nozioni di sessualità. Naturalmente, la farsa verrà alla fine risolta, ma il peso di tutte queste possibilità permane

 

9) Rosalinda e Orlando, “Come vi piace

Rosalinda è forse l’eroina più accattivante tra i personaggi shakespeariani, forse perché riesce a prendersi gioco dell’amore. Il tempo le permette di valutare il suo amante. Attraverso gli escamotage della commedia, il sentimento non sempre si mostra in tempo per non perdere l’amato, ma nonostante la follia e l’esuberanza, l’amore riesce comunque a rivelarsi.

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8) Amleto e Ofelia, “Amleto

Molti sostengono che Amleto e Ofelia debbano essere al primo posto in classifica. La lenta discesa di Ofelia nella pazzia , per non parlare della rissa sulla sua tomba, quando Amleto dichiara “Io amavo Ofelia; quarantamila fratelli con tutto il loro amore non potranno toccare il mio totale”, è memorabile. Ma mentre credevo che tra quei due ci fosse qualcosa di più alto, un sentimento provvisorio che destinato a diventare di più, la vita si è intromessa. La loro storia è una tragedia, il loro amore è impossibile e lo è stato fin dall’inizio.  E se questo è romantico, è tragicamente romantico.

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7) Non storie d’amore, ma di rapporti fraterni! 

Elenco di storie memorabili, specchio dell’amore platonico fra grandi amici. Alcuni risultano un filo ambigui, sembra esserci qualcosa in più di un’amicizia (Amleto-Orazio/Rosalinda-Celia). A volte sono rapporti in cui uno dei due amici va a ricoprire un ruolo di cui l’altro ha un disperato bisogno (Falstaff come surrogato padre buono a nulla del principe Hal). Finiscono spesso in tragedia o non viene loro tributato il rispetto che meritano (vero, Mercuzio?). Ma l’amore di questi personaggi e cosa sono disposti a fare l’uno per l’altro non può essere messo in dubbio.

 

6) Macbeth e Lady Macbeth

Sono due personaggi memorabili, ma dov’è il romanticismo? Non si parla di omicidi e sordidi complotti? Lady Macbeth non è forse una avida manipolatrice? Forse. Ma senza dubbio Shakespeare ritrae qui l’essenza di una vera coppia in cui nessun partner può fare a meno dell’altro. E non è un caso che ancor oggi vengano ripresi come un modello di coppia (Sì, fan di “House of Cards”, sto guardando proprio voi!).

 

5) Antonio e Cleopatra

Sono persone orribili, ma c’è una ragione per cui, a distanza di millenni, si racconta ancora la loro storia. È la miglior storia d’amore rappresentata da Shakespeare con sfondo politico, un vincolo che ha sfidato la sopravvivenza di ogni rapporto. A volte, se le persone sembrano orribili, è perché agiscono contro amore.  Alla fine però ognuno compie la sua scelta: vivere senza l’altro sarebbe peggio di niente. Se solo questi due folli innamorati ci fossero arrivati prima.

 

4) Beatrice e Benedetto, “Molto rumore per nulla

Sono i protagonisti che più si ricordano delle storie d’amore shakespeariane.  Rappresentano la base su cui si costruiranno i moderni complotti tra volontà e romanzo. Incarnano sia Caterina e Petruccio, sia Rosalinda e Orlando, tenuti separati dall’orgoglio e dalle battaglie come Romeo e Giulietta. Sono uniti ma distanti, e nonostante ciò riescono l’un l’altro a tirar fuori la loro parte migliore o peggiore. Beatrice e Benedetto, con la loro “guerra allegra”, rappresentano una delle storie d’amore più romantiche di sempre.

 

3) Titania e Bottone, “Sogno di una notte di mezza estate

I due incarnano la pazzia, l’assurdità dell’amore. Non è una satira, Shakespeare riprende in modo beffardo tutto quel che ciascuno noi ha sperimentato per amore. Il loro corteggiamento e loro la delusione sono espressione di un amore eterno, poiché “Ragione e amore oggi tengono insieme la piccola società”. Sembrerebbe all’apparenza una commedia lieta, invece dietro queste beffe si  cela la malinconia, determinata  dalla concezione poetica dell’autore.  Si tratta di un neoplatonismo che allontana l’Amore ideale , lasciando ai mortali un Amore reale di carenze e inadeguatezze, riconoscibile soprattutto nell’asimmetria  tra l’amore ideale di Titania e Oberon e quello reale incarnato dalle tre coppie Teseo-Ippolita, Ermia-Lisandro ed Elena-Demetrio.

 

2) Caterina e Petruccio, “La bisbetica domata

Commedia in 5 atti scritta sia in versi sia in prosa, in cui l’autore mostra la sua sensibilità critica nei confronti della condizione della donna al suo tempo, analizzando abilmente la psicologia femminile.  Si oppone ai vincoli matrimoniali combinati per interesse, e nella persona di Caterina rappresenta ironicamente i conflitti di una moglie domata dal matrimonio, la quale, nel difficile rapporto con Petruccio, mostra tutta l’intelligenza femminile e l’ostinazione che la sostengono. Il punto di vista messo in scena è indiscutibilmente quello maschile del teatro elisabettiano.

 

1) Romeo e Giulietta

Non solo è una tragedia, ma rientra anche tra le storie d’amore più belle della letteratura, rappresentando inoltre l’archetipo dell’amore perfetto  avversato dalla società. Resta ancora un dramma medievale, dove gli amori infelici o l’ascesa dei re erano dovuti solo ed esclusivamente alla Provvidenza. La tragicità dei due amanti è un monito alla vanità dell’uomo che si occupa di questioni futili allontanandosi da Dio, l’unica salvezza possibile.

Romeo: Devo continuare ad ascoltarla oppure rispondere a ciò che dice?
Giulietta: È solamente il tuo nome a essermi ostile: tu saresti sempre lo stesso anche se non fossi un Montecchi. Che cosa vuol dire la parola Montecchi? Non è una mano, o un braccio o un viso, né un’altra parte che appartiene a un essere umano. Oh, sii qualche altro nome! Quello che noi chiamiamo col nome di rosa, anche chiamato con un nome diverso , conserverebbe ugualmente il suo dolce profumo. Allo stesso modo Romeo, se portasse un altro nome, avrebbe sempre quella rara perfezione che possiede anche senza quel nome. Rinuncia quindi al tuo nome, Romeo, e in cambio di quello, che tuttavia non è una parte di te, accogli tutta me stessa.

(fonte: Barnes & Nobles)

 

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