La notte del 10 Maggio 1933, cinque mesi dopo l'ascesa di Hitler al potere, Berlino fu illuminata dal rogo dei libri. Piรน di 20.000 volumi furono gettati dentro un unico falรฒ
Vladimir Putin ha paragonato il boicottaggio di eventi culturali russi e di esponenti della cultura russa nei Paesi occidentali al rogo di libri da parte dei nazisti. “L’ultima volta – ha affermato il presidente russo durante un incontro con esponenti del mondo culturale – sono stati i nazisti in Germania, circa 90 anni fa, a condurre una tale campagna di distruzione della cultura indesiderabile. Ci ricordiamo bene delle immagini dei libri bruciati nelle piazze”. Ripercorriamo l’avvenimento storico a cui fa riferimento Putin nel suo discorso, in particolare il piรน celebre: il rogo di libri del 10 maggio 1933.
Il rogo di libri
Il rogo di libri nella Berlino del 10 maggio 1933 non fu organizzato dal governo di Hitler, bensรฌ dagli studenti tedeschi stessi, infervorati dalla propaganda del nazismo che stigmatizzava gli intellettuali in genere, e in particolar modo quelli ebrei o di sinistra. Gli studenti dell’Universitร di Berlino passarono settimane a compilare liste di scrittori e libri ‘non tedeschi’, perlustrarono poi biblioteche pubbliche e private alla ricerca dei volumi incriminati.
La “cancel culture” e la cultura del boicottaggio sono sempre piรน al centro del dibattito pubblico. Ma cosa significa? Come nasce questo fenomeno? Quali sono le sue ripercussioni nella societร oggi?
10 maggio 1933
Il 10 maggio 1933 gli studenti trasportarono i libri con camion e carri in una piazza della capitale, su cui si affacciavano l’Universitร di Berlino e il Teatro dell’Opera di Stato. Lร diedero fuoco ai cosiddetti ‘libri decadenti’. Il governo approvรฒ entusiasticamente il rogo e nelle settimane seguenti, i roghi dei libri apparvero in centinaia di altre cittร tedesche. Tra i libri distrutti vi furono le opere di alcuni dei maggiori pensatori, scrittori ed intellettuali del tempo: Karl Marx, Bertolt Brecht, Thomas Mann, Joseph Roth, Theodor W. Adorno, Walter Benjamin, Herbert Marcuse, Ludwig Wittgenstein, Hannah Arendt, Edith Stein, Max Weber, Erich Fromm, lโarchitetto Walter Gropius, i pittori Paul Klee, Wassili Kandinsky e Piet Mondrian, gli scienziati Albert Einstein e Sigmund Freud, i registi Fritz Lang e Franz Murnau.
Il discorso di Goebbels
Durante il rogo, Joseph Goebbels, politico e scrittore tedesco, tenne un violento discorso contro la cosiddetta โcultura degenerataโ: โStudenti, uomini e donne tedesche, l’era dell’esagerato intellettualismo ebraico รจ giunto alla fine. Il trionfo della rivoluzione tedesca ha chiarito quale sia la strada della Germania e il futuro uomo tedesco non sarร un uomo di libri, ma piuttosto un uomo di carattere ed รจ in tale prospettiva e con tale scopo che vogliamo educarvi.
Vogliamo educare i giovani ad avere il coraggio di guardare direttamente gli occhi impietosi della vita. Vogliamo educare i giovani a ripudiare la paura della morte allo scopo di condurli a rispettare la morte. Questa รจ la missione del giovane e pertanto fate bene, in quest’ora solenne, a gettare nelle fiamme la spazzatura intellettuale del passato. ร un’impresa forte, grande e simbolica, un’impresa che proverร al mondo intero che le basi intellettuali della repubblica di Novembre si sono sgretolate, ma anche che dalle loro rovine sorgerร vittorioso il padrone di un nuovo spiritoโ.
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