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Sud Italia da record nella maturità, ma le prove Invalsi rovesciano i risultati

Prove Invalsi e maturità danno risultati opposti. Al Sud Italia fioccano le lodi, ma più della metà non è in grado di comprendere un testo di argomento astratto

MILANO – Quest’anno per la prima volta anche gli studenti del quinto anno di scuola superiore hanno sostenuto le prove Invalsi, un quiz standardizzato al fine di valutare l’effettiva preparazione degli studenti su base nazionale. I risultati hanno confermato il grosso divario tra Nord e Sud Italia. Se al Sud sono fioccate le lodi e voti altissimi agli esami di maturità, gli studenti meridionali non hanno dato risultati altrettanto soddisfacenti nelle Invalsi: più della metà dei ragazzi non è in grado di comprendere un testo di argomento astratto.

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Maturità e Invalsi, Italia capovolta

Ciascuno studente può controllare i propri risultati alle prove Invalsi sul sito di InvalsiOpen, inserendo il proprio codice personale ottenuto in corso di prova a marzo 2019. Se si confrontano i risultati Invalsi con quelli degli esami di maturità, emerge per l’ennesima volta il grosso divario tra Nord e Sud, uno dei tanti problemi che il nostro sistema di istruzione fatica ad affrontare.

Se guardiamo ai voti degli esami di maturità, la Regione con il più alto numero assoluto di diplomati con lode è la Campania (1.287), seguita da Puglia (1.225) e Sicilia (817). Guardando al rapporto percentuale tra diplomati con lode e diplomati totali, la percentuale più alta viene registrata in Puglia (3,4%), seguita da Calabria (2,6%) e Umbria (2,4%). Tutto un altro paio di maniche al Nord Italia, dove la percentuale di lodi è molto più bassa, regolarmente sotto l’1% (in Lombardia 0,7%).

Risultati opposti nelle prove Invalsi: in Campania, Calabria e Sicilia la metà degli studenti è insufficiente sia in italiano che in matematica. La situazione diventa ancora più drammatica in matematica: in Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna il 60 per cento degli studenti non è sufficiente. In italiano la regione peggiore è la Calabria, dove più del 25 per cento degli studenti è gravemente insufficiente nella comprensione del testo. «È come se uno studente su quattro non fosse mai andato a scuola», commenta Roberto Ricci, responsabile del sistema di valutazione.

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