MILANO – La maturità si avvicina, e con lei un turbinio di giornate di ripassi frenetici. Mercoledì 19 giugno i maturandi di tutta Italia si confronteranno con la prima prova, secondo le modifiche previste dalla recente riforma. Non ci sarà più il tema a indirizzo storico, e non ci saranno più i materiali testuali di documentazione per redigere il tema argomentativo.
12 errori da evitare
Per venire in aiuto ai nostri maturandi abbiamo pensato di stilare una lista degli errori grammaticali e sintattici più frequenti, in modo da saperli adeguatamente riconoscere ed evitare in sede di esame. Sono tutte regole arcinote a tutti, ma, si sa, quando si è agitati si tende a dimenticarsi tutto e a compiere errori che in altre condizioni non si farebbero. Eccoli qui:
1) Non separare mai il soggetto dal predicato inserendo una virgola tra i due elementi. Errato: Giovanni, leggeva un libro;
2) Accentare sempre i composti di TRE: sessantatré; ottantatré ecc.;
3) Non mettere mai l’esponente con i numeri romani. Errato: XV^;
4) Non apostrofare mai l’articolo indeterminativo maschile singolare UN. Errato: un’uomo; un’amico ecc.;
5) Non apostrofare gli aggettivi dimostrativi plurali. Errato: quest’uomini; quest’amiche;
6) Prestate attenzione ai composti con “aer” (aria), non prendono mai la “e” dopo la “r”. Quindi: aeratore; aerazione; aeronautica; aeroplano; aeroporto ecc.;
7) L’aggettivo “inerente” si fa seguire dalla preposizione “a”: un documento inerente all’indagine;
8) Si scrive SENNONCHÉ (con due “n”). Tutti i composti con “se” raddoppiano la consonante che segue la “e”: semmai; seppure ecc.;
9) I sostantivi in “cio” e “gio” quando vengono “alterati” perdono la “i” (che è un puro segno grafico). Quindi: ufficetto; faccetta; valigetta ecc.;
10) I prefissi si scrivono “attaccati” al sostantivo: neodeputato; vicequestore; filopalestinese; prosindaco ecc.;
11) I sostantivi in “ione” prendono una sola “g” e una sola “z”: pigione; magione; stagione; direzione ecc.;
12) I verbi “meteorologici” (piovere, nevicare, tuonare ecc,) nei tempi composti possono prendere sia l’ausiliare avere sia l’ausiliare essere (“è piovuto” e “ha piovuto”).