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Mamma e Papà scusate, fuori non vi conosco!

Tia sta crescendo… non lo capisco dalla voce, dall’altezza o dai cambiamenti del fisico … lo capisco quando usciamo di casa: improvvisamente appena usciamo dal portone accelera il passo distanziandoci quanto può...

Tia sta crescendo… non lo capisco dalla voce, dall’altezza o dai cambiamenti del fisico … lo capisco quando usciamo di casa: improvvisamente appena usciamo dal portone accelera il passo distanziandoci quanto può, se lo dobbiamo accompagnare a scuola dobbiamo lasciarlo fuori dal perimetro in cui potrebbe essere visto dai suoi compagni, se è fuori con i suoi amici e lo incontriamo abbozza un ciao abbassando lo sguardo (manca poco che dica ai suoi amici “ehi ma tu li conosci??”).

 

Dai suoi racconti risulta infastidito dai suoi compagni, amici che ancora esternano l’affetto che provano nei confronti dei propri genitori. Sì, perché non proprio tutti sono così drastici, ci sono vari livellli di autoaffermazione di sé nell’annullamento apparente dello stato di “figli di” . Si va dall’amico che ancora corre incontro alla mamma dandole addirittura un bacio (in questi casi Tia si volta verso di me dicendomi:”mamma tu non lo faresti mai vero?”) a quello che cammina a fianco rispondendo a monosillabi, per passare a quelli , come Tia, che si tengono a distanza di sicurezza, fino ad arrivare a quelli che non si fanno problemi a trattare male apertamente i genitori ( di questi, fortunatamente, non ho molti esempi)..

 

Quindi è iniziato il momento in cui si deve imparare a lasciarli andare, ad aspettare noi, a vederli cambiare ognuno a suo modo… speriamo di esserne capaci!

  

Valentina Fanelli

 
12 giugno 2015
 
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