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Serena Massimi, “La cultura è un investimento importante”

Abbiamo intervistato la direttrice del l’Unicredit Pavilion, Serena Massimi, per capire come sono nate queste idee e quali saranno i prossimi eventi.

MILANO – Come vi avevamo già detto in un articolo qualche giorno fa, da poco ha inaugurato l’Unicredit Pavilion, il centro polifunzionale costruito nel centro di Milano e ideato da Unicredit per avvicinare ancor di più la città all’arte e alla cultura. Il nuovo spazio si propone di fare da ponte tra le arti e da tramite per il grande pubblico accogliendo numerosi eventi, mostre, concerti e conferenze. Noi abbiamo intervistato la donna che ha lavorato per la realizzazione di questo progetto, la direttrice dell’Unicredit Pavilion, Serena Massimi.

 
Come mai un’azienda come Unicredit, che si occupa di realtà economica e finanziaria, ha da sempre mostrato interesse per la gestione e la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale?

La cultura è per noi un investimento importante con ritorni in termini sia di relazione con le comunità, di reputazione, di immagine. Basti pensare alle 60.000 opere della nostra collezione d’arte, spesso oggetto di esposizione nei Paesi in cui siamo presenti e che oggi hanno in UniCredit Pavilion un ulteriore spazio per poter essere messe in mostra. Per noi cultura è tutto ciò che contribuisce alla crescita di una comunità: non solo sostegno alla musica e alle arti, dunque, ma anche promozione della conoscenza economica e sociale, stimolo allo sviluppo di startup, incentivo alla diffusione di nuove tecnologie. La somma di tutto questo per noi significa “operare culturalmente”, e UniCredit Pavilion ci darà l’occasione di farlo ancora meglio.

Lei dirige la nuova struttura polifunzionale Unicredit, quali sono state le difficoltà che ha incontrato per portare a termine un’operazione di questa portata?

Le tempistiche di realizzazione sono state indubbiamente stringenti. L’architettura disegnata da Michele De Lucchi ha inoltre rappresentato una sfida dal punto di vista costruttivo. La maggior parte degli elementi e delle soluzioni adottate non sono standard, ma hanno richiesto una “ingegnerizzazione” ad hoc. Dal punto di vista gestionale, invece, la concezione di una struttura multi-uso e multidisciplinare di questo tipo non aveva precedenti, non solo in Italia. UniCredit Pavilion ospiterà infatti eventi culturali e di business, sarà un luogo per esposizioni, potenzialmente in grado di ospitare sfilate, eventi sportivi, con al suo interno anche un asilo-nido multimediale aperto a dipendenti e cittadini. Un luogo che dovrà fare tutto questo e svolgere “bene” tutti questi compiti, con un occhio anche alla sostenibilità ambientale, aspetto non secondario e che è valso il riconoscimento della Certificazione Leed Gold per l’edificio. La sfida attuale è rappresentata dall’inclusione di UniCredit Pavilion nel palinsesto culturale e di eventi di una città già ricca di un’offerta qualitativamente molto elevata come Milano. Ci piacerebbe ragionare con le altre istituzioni già presenti sul territorio in una logica di sistema, che valorizzi i luoghi del nostro operare quotidiano, a partire dal quartiere di Garibaldi-Porta Nuova in cui operiamo.

La novità di Unicredit Pavilion sta nel coniugare e nel far dialogare diverse discipline. Come è nata questa idea?

E’ la struttura stessa, per la sua natura modulare, per la sua apertura e per le sue dotazioni a ispirare questa convinzione. Il dialogo tra linguaggi diversi, dalla musica al cinema, dalla fotografia all’arte e alla poesia, e persino la loro contaminazione, sono tutti elementi che fanno metaforicamente un po’ parte di noi e del nostro modo di essere. Siamo infatti una banca globale, operante in quasi 50 Paesi, in 17 dei quali con una rete sul territorio, da sempre vicini alle comunità dove viviamo, e riteniamo perciò di avere un ruolo importantissimo nella diffusione della buona cultura presso i pubblici più variegati. La logica della contaminazione culturale è stata il tratto fondamentale del primo evento aperto al pubblico, lo scorso 28 luglio, con “Sinfonie in Scena”, uno spettacolo durante il quale alcune tra le immagini più belle della storia del cinema italiano sono state accompagnate dalle note delle colonne sonore, eseguite live dall’orchestra filarmonica OFI, e impreziosite dalla voce di Chiara Civello e dalle riflessioni e poesie dell’attore Giancarlo Giannini.

L’Unicredit Pavilion ha permesso a tutti di partecipare gratuitamente ai due eventi appena organizzati. È questo uno dei mezzi per avvicinare l’arte al grande pubblico? Le manifestazioni future resteranno di questo tipo?

Uno degli ingredienti di UniCredit Pavilion sarà la sua accessibilità. Non tutte le iniziative culturali che ospiteremo saranno gratuite. Nel caso di attività a pagamento, queste saranno comunque a costi contenuti con particolare attenzione alle giovani generazioni. Tutte le esposizioni saranno gratuite per i ragazzi fino a 18 anni e per loro la tariffa per l’accesso a eventi musicali sarà ridotta del 50%.

I concetti chiave della vostra attività sono creatività e innovazione. Che ruolo hanno al giorno d’oggi?

Noi abbiamo l’ambizione che il Pavilion diventi “la casa dell’innovazione”. Anche al fine di raggiungere il pubblico delle generazioni più giovani, sono state studiate dotazioni nell’UniCredit Pavilion che permettano l’utilizzo delle più moderne tecniche di comunicazione. La disponibilità di accesso alle reti WIFI interne ed esterna al Pavilion, le APP per la gestione delle visite e degli eventi ci permetteranno di avvicinare i giovani e sperimentare nuove forme di fruizione delle iniziative presentate. Numerosi saranno gli incontri proposti da UniCredit all’interno della struttura dedicati al settore dell’innovazione, come ad esempio la promozione di startup supportate con programmi della banca. In tali occasioni innovazione e creatività andranno di pari passo. La valorizzazione di nuove idee, che siano culturali o imprenditoriali, è una delle missioni che ci siamo posti.

Nel concreto cosa farà l’Unicredit Pavilion per valorizzare l’arte dei nuovi talenti?

Vogliamo lavorare per essere riconosciuti come un importante palcoscenico in grado di valorizzare i talenti in tutti i campi, da quello dell’economia a quello della cultura. Un’occasione per chi inizia ad affacciarsi alla vita lavorativa, un luogo dove fare le prime esperienze, da cui partire per un percorsi di crescita artistica o professionale. In tal senso, uno tra i primi eventi che ospiteremo a settembre (il 7 e il 9, alle ore 20.30) sarà una doppia serata di concerti che vedrà esibirsi 4 giovanissimi solisti del violino e del violoncello, selezionati dalla Filarmonica della Scala di Milano in un evento che si chiamerà “Crescendo in Nota”.
4 agosto 2015

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