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Mimesis, Luca Taddio: “Per vincere la crisi dobbiamo puntare sulla qualità dei libri”

Intervista a Luca Taddio, codirettore editoriale di Mimesis Edizioni. La piccola casa editrice di Sesto San Giovanni (Milano) si pone in controtendenza rispetto all’attuale crisi dell’editoria italiana, grazie ad una linea editoriale incentrata sulla pubblicazione di testi di filosofia e saggistica ad elevato contenuto culturale, rivolti non solo al pubblico degli “specialisti”...
Nuove idee e un giusto mix tra  cultura alta e di massa: questa la chiave del successo di Mimesis

MILANO – Nata nel 1987 come associazione culturale, la casa editrice Mimesis oggi conta più di mille titoli in catalogo, di autori italiani e stranieri. Accanto a collane dedicate alla filosofia tradizionale ed accademica, presenta sezioni in cui il pensiero incrocia l’attualità e i fenomeni di massa. Luca Taddio, codirettore editoriale assieme a Pierre Dalla Vigna e docente a contratto di Estetica presso l’Università di Udine, ci spiega da un lato i motivi della profonda crisi in cui versa l’editoria italiana, dall’altro le strategie adottate da Mimesis per affrontare il mare in tempesta e non affondare.
 
LE CAUSE DELLA CRISI –  “Non si vendono libri perché la gente non ha soldi, per questo si taglia su tutto ciò che si ritiene superfluo”. Taddio colloca, giustamente, le difficoltà del mercato editoriale italiano nel quadro dell’attuale crisi economico-finanziaria, rilevando una contraddizione tra la natura globale dei problemi e la natura locale delle soluzioni proposte. Le motivazioni economiche, culturali e tecnologiche della crisi non riescono quindi a spiegare interamente lo stallo in cui ci troviamo. “Questa, infatti, è una crisi della politica”. Per uscirne, “avremmo bisogno di un progetto cosmopolita”, visione che ad avviso di Taddio una prospettiva ancora vincolata allo Stato Nazione non permette. Da qui la fiducia, in un certo senso politica, riposta dal codirettore di Mimesis nelle idee e nella cultura, per loro natura “cosmopolita, almeno quelle che ci interessano e riguardano”
  
LA NECESSITA’ DEL SUPERFLUO – Contro l’abitudine a tagliare ciò che non si ritiene immediatamente utile, Taddio ricorda la lezione di Ortega, “grande filosofo spagnolo del secolo scorso, che a buon titolo sosteneva che per l’uomo il superfluo è necessario”. La vita non si traduce in bisogni biologici che soddisfano la mera sopravvivenza; “l’essere umano vuole «vivere bene», ha bisogno cioè di essere felice”. Su tali presupposti, su cui si basa la politica editoriale di Mimesis, Taddio attribuisce alla conoscenza un ruolo strutturale: “dobbiamo cioè considerare la cultura, l’università e la ricerca come vere e proprie infrastrutture del Paese, al pari di strade e autostrade. La nuova rivoluzione economica si lega indissolubilmente alla conoscenza”.
 
LA STRATEGIA – Come si spiega il successo di Mimesis? Taddio premette che la linea strategica scelta, assieme a Dalla Vigna, non è condizionata unicamente dal fine economico. Certo, prescindere dal mercato è impossibile; tuttavia l’operazione di Mimesis “è di stampo schiettamente culturale”. La casa editrice persegue due obiettivi principali: “da un lato, di costituirci come un punto di riferimento editoriale per la realtà universitaria italiana – sul modello delle “University Press” americane – e, dall’altro, di mantenere un forte connotato di libertà e indipendenza dalla logica di standardizzazione e «misurazione» della produzione scientifica oggi vigente”. Il caso Mimesis sembrerebbe costituire la prova che una politica editoriale improntata sulla sostanza dei contenuti paga: “Non so se paga o pagherà, ma certamente appaga noi che ogni giorno ci inventiamo un nuovo progetto editoriale, che incoraggiamo nuove proposte e inseguiamo nuove idee”. Prima ancora che seguire le sirene del profitto, secondo Taddio una casa editrice deve quindi puntare anzitutto alla pubblicazione di libri di qualità e alla diffusione di idee e spazi di confronto.
 
IL CAFFE’ DEI FILOSOFI – Il “cuore” di Mimesis è la filosofia, in un’accezione non solo accademica, ma anche “pop”. La casa editrice presente infatti una collana nominata “Il caffè dei filosofi”, che include, ci dice Taddio, testi “agili e divulgativi”. La sezione “ospita riflessioni filosofico-sociologiche di largo respiro, cioè su fenomeni di massa come Facebook, fumetti epocali come Dylan Dog, o, film di cassetta, come Harry Potter”. Con un’avvertenza. Nonostante l’occhio rivolto alla cultura di massa, con “Il caffè dei filosofi” Mimesis non intende snaturare la propria identità: “non siamo interessati alla ricerca del best-seller o a indovinare a priori il gusto del pubblico. Lasciamo ad altri, più bravi e più grandi di noi, questi disegni esplicitamente commerciali”.

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